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Tlc. Sbarra: “Tim deve conservare profilo integrato tenendo insieme la rete e servizi”

Pubblicato il 28 Nov, 2022

“Abbiamo illustrato al governo la preoccupazione su un piano industriale di Tim che rischia di determinare un drammatico smembramento del perimetro di unità dell’azienda. Noi siamo perché Tim conservi e mantenga il profilo verticalmente integrato tenendo insieme la rete con tutto l’aspetto legato ai servizi”. È quanto ha sottolineato il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra al termine dell’incontro con il Governo. “Ci sono in ballo 40 mila posti di lavoro diretti più l’indotto e c’è in discussione il futuro di un grande gruppo in una fase complessa e difficile di transizione che richiede investimenti, tutela dell’occupazione, valorizzazione delle competenze e rilancio dell’azienda. Le nostre preoccupazioni sono state recepite dalla delegazione di governo che era al tavolo che si è impegnata a riferire immediatamente in sede politica, per cui è auspicabile che ci sia un nuovo incontro per entrare nel merito delle scelte di politica industriale riguardo il futuro di Tim. Abbiamo segnalato e puntualizzato che il governo è azionista importante di Tim e di Open fiber e che le scelte vanno condivise. Vogliamo essere protagonisti e non spettatori nella prospettiva di rilancio dell’azienda, partecipando attivamente alle scelte conseguenti. È decisivo pianificare una infrastruttura omogenea dell’intero territorio nazionale che assicuri reti ad alta velocità integrata a servizi per raccogliere anche la sfida di una transizione giusta ed equa. Riteniamo importante che il premier Meloni abbia voluto evidenziare questa priorità già nel suo discorso  programmatico alla camere. L’errore più grande che si possa compiere in una fase così decisiva è quello di spezzare il patrimonio fisico ed infrastrutturale su cui dovranno svilupparsi gli asset strategici del prossimo futuro. È l’errore che sta compiendo la nuova dirigenza Tim nel piano industriale ‘22-24. Serve una posizione netta del governo secondo azionista del gruppo attraverso Cdp, con forti garanzie su occupazione ed investimenti. Bisogna dare spazio ad una strategia di sviluppo che coniughi tecnologia e coesione”.

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