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Puglia. Spinzi (Fisascat Cisl): “Importante garantire presidio medico in raffineria eni Taranto”

  Taranto, 23 luglio 2018. Per la Fisascat Cisl va garantita la continuità occupazionale dei sei infermieri che, per dieci lunghi anni, sono stati  impegnati presso la Raffineria Eni di Taranto nel presidio di primo intervento sanitario aziendale (Pronto soccorso), alle dipendenze della Soc. Cooperativa Nuova Luce di recente sostituita dalla romana Igeamed Srl che ha vinto l’appalto di sorveglianza globale e promozione salute, assistenza ed emergenza sanitaria, anche in altri stabilimenti Eni del Paese.

“Nel corso di un recente incontro ai Servizio regionale Controversie collettive, cui l’Eni Spa non ha inteso presenziare benché convocata, la stessa Igeamed Srl – spiega Luigi Spinzi, segretario territoriale Fisascat Cisl –  si è detta non vincolata alla formulazione di proposte occupazionali, mentre noi pur rilevando le oggettive responsabilità ed omissioni della Committente per il mancato inserimento della clausola sociale, abbiamo chiesto la continuità occupazionale dei lavoratori.”

Ai sei infermieri è stato finora applicato il C.c.n.l. Anaste, spiega Spinzi “considerando il loro profilo, appunto, di lavoratori dipendenti, legati a determinati orari di lavoro, ovvero otto ore al giorno su un quadrante di 24 ore, ad altrettanto concordate turnazioni e ad uno stipendio annuale contrattualmente determinato, pertanto sarebbe per lo meno illogico procedere ad un cambio di appalto ignorando la storia lavorativa di queste persone, le professionalità ed esperienze acquisite, il loro attuale stato giuridico e l’estrema delicatezza del lavoro prestato.”

Da contatti informali, tenuti da Fisascat con la Igeamed, è emerso l’orientamento della Srl romana di  voler chiedere la radicale trasformazione dei contratti di lavoro, chiedendo ai sei infermieri di munirsi di Partita Iva e dunque, di  ricostituire eventualmente e previa presentazione dei rispettivi curriculum, il reciproco rapporto in forma autonoma.

“Opzione irricevibile giacché non configurabile né con la logica, né con ciò che notoriamente caratterizza il rapporto di lavoro con i cosiddetti Riders, rapporto che peraltro è in corso di revisione  legale e, ovviamente, contrattuale  – rilancia Antonio Arcadio, segretario generale territoriale e regionale della Fisascat Cisl – dal momento che i sei infermieri professionali non svolgono affatto prestazioni autonome, né esistono App specifiche che ne evochino il pronto soccorso in caso di emergenza e poi, infine, non sarebbe moralmente accettabile in caso di Partita Iva, né sostenibile socialmente,  un taglio di circa il 50 per cento dei relativi stipendi a parità di prestazioni.”

La Fisascat Cisl  continuerà a rappresentare e sostenere le ragioni e le giuste aspettative di questi lavoratori.

Frattanto, considerato che l’incontro tra le parti è stato aggiornato, ancora presso l’Ufficio tarantino Controversie collettive al 31 luglio, ultimo giorno utile per comporre la vertenza dal momento che il nuovo appalto avrà decorrenza 1 agosto p.v. “auspichiamo che la Committente Eni intervenga al fine di scongiurare il dumping contrattuale e favorire l’assunzione dei lavoratori come dipendenti subordinati, con il riconoscimento delle rispettive professionalità e retribuzioni” concludono Arcadio e Spinzi.   

     

                                                

 

 

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