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Modena. Vertenza Molino Ariani: Fai-Cisl e Flai-Cgil hanno dichiarato sciopero contro i licenziamenti e per il pagamento degli stipendi

Pubblicato il 15 Dic, 2015

Modena, 15 dicembre 2015. Sciopero ieri e oggi al Molino Ariani di San Felice sul Panaro. Lo hanno proclamato i sindacati di categoria Flai-Cgil e Fai-Cisl insieme ai lavoratori per sollecitare la mensilità di novembre (che avrebbe dovuto essere pagata il 5 dicembre), avere garanzie sul pagamento della tredicesima e il rispetto degli accordi sottoscritti il 16 ottobre, che prevedono l’anticipo della cassa integrazione da parte dell’azienda. I tredici dipendenti, che sono in cassa integrazione per crisi da luglio e lavorano a rotazione per alcune settimane al mese, a oggi non hanno risposte sulla mensilità di novembre e sull’anticipo della cassa integrazione; inoltre sono molto preoccupati per i probabili esuberi entro la fine dell’anno annunciati dall’azienda tramite fax ai sindacati. «La comunicazione via fax degli esuberi è una modalità inaccettabile di relazioni sindacali, sia nel metodo che nel merito, poiché con questa azienda ci si è sempre confrontati direttamente sui problemi cercando soluzioni condivise – affermano Erika Morselli (Flai-Cgil) e Mario Zoin (Fai-Cisl) – Lo consideriamo un atto di arroganza, al pari dell’incontro proposto solo per il 28 dicembre. Nel merito, poi, l’annuncio di esuberi è in forte contraddizione con la tipologia dell’ammortizzatore sin qui utilizzato: la cassa ordinaria prevede infatti il mantenimento di tutta l’occupazione. Inoltre, l’azienda beneficerà dei contributi regionali per la ricostruzione post-sisma, ma questi contributi sono legati alla continuità aziendale e occupazionale». Lavoratori e sindacati sono consapevoli del difficile momento che sta attraversando l’azienda, impegnata nella ricostruzione del sito di San Felice, ma considerano scorretto il ritardo nel pagamento dello stipendio di novembre e strumentale l’annuncio dei licenziamenti se non arriveranno già a gennaio i contributi regionali per la ricostruzione. Tra l’altro la stessa azienda ammette che le banche stanno continuando a sostenerla. «L’azienda ha le sue responsabilità nell’aver tardato a presentare la domanda per i contributi per la ricostruzione. In ogni caso – sottolineano Morselli e Zoin – le amministrazioni pubbliche locale e regionale hanno finora operato con trasparenza e disponibilità. Per questo, in mancanza del pagamento immediato almeno della retribuzione di novembre, i lavoratori sono pronti a prolungare lo sciopero e – concludono Flai-Cgil e Fai-Cisl – a presidiare ogni giorno l’ingresso dell’azienda».

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