Sardegna. La CISL sarda chiede certezze a Regione e Governo per i lavoratori del sistema delle Province.

Pubblicato il 9 Giu, 2015

9 giugno 2015. È impensabile che in Sardegna alle troppe crisi del comparto privato si possano aggiungere fibrillazioni legate al sistema pubblico. La Giunta regionale deve dare al più presto le dovute garanzie di impiego e lavoro agli operatori delle Province, sia quelli di ruolo sia i precari e delle società in house: oltre 2.500 persone che nel loro complesso chiedono certezze dalle Istituzioni e che invece, a causa di una pesantissima legge nazionale di stabilità e di una difficile situazione di cassa della Regione, attendono rassicurazioni sul proseguo dei compiti di istituto delle proprie Amministrazioni.

Per queste ragioni la Cisl fa un appello alla Giunta regionale affinché la stagione delle riforme avviata anche nell’Isola riscontri le adeguate dotazioni economiche per accompagnare i processi di cambiamento. Una fase che solo relativamente al comparto Enti Locali necessiterebbe di 51 milioni di euro.

Purtroppo la situazione attuale conferma la tesi per cui, se da un lato si registra la volontà istituzionale di mettere in atto un processo di riordino del sistema degli Enti Intemedi, lo stesso ci sembra sia ancora troppo più sbilanciato sulla necessità di un contenimento della spesa che sulla ricerca di reali soluzioni migliorative ad un modello che per la sua natura deve garantire stabilità sul territorio. La stessa Legge Delrio n. 56/2014, infatti, col passare del tempo, ci sembra finalizzata molto più a ridurre i costi che alla reale volontà di costruire e applicare un disegno riformatore organico.

La situazione odierna preoccupa la Cisl sarda. Se non si interviene, infatti, al più presto con risorse adeguate, sarà difficile garantire servizi fondamentali di prossimità (146 funzioni fra le quali servizi legati all’ambiente e agli assetti del territorio, alla pubblica istruzione, alla viabilità, al mercato del lavoro etc. oltre alla pianificazione d’aria vasta in un periodo delicatissimo collegato alla programmazione della spedita delle risorse comunitarie 2014/2020). Servizi che non potranno rischiare alcun rallentamento, pena acuire ulteriormente la sofferenza dei territori alle prese con una crisi senza precedenti, evitando qualsiasi stallo delle garanzie salariali per gli operatori delle strutture in fase di riordino. Nel confronto Regione- Sindacato di questi ultimi mesi è stata sempre ribadita la necessità di evitare qualsivoglia emergenza per un processo che le norme di legge e gli accordi stipulati ipotizzano lineare e garantito e che dovrà assolutamente evitare intoppi di qualsivoglia natura nella nostra Regione. Allo stesso tempo la Cisl fa appello alle istituzioni dell’Isola affinché nelle prossime ore possa essere individuato un percorso chiaro e utile a garantire le posizioni dei lavoratori delle società in house e dei precari che, come più volte ribadito dalla Cisl sarda, dovranno trovare la necessaria soluzione all’interno del l’iter legislativo all’esame del Consiglio Regionale.

Ufficio stampa Cisl Sardegna

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