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Lombardia. Cisl Lombardia: “No a una legge che sostituisca il ruolo del contratto nazionale quale autorità salariale”

Milano, 10 giugno 2015. Sono ben 500 le intese più significative raggiunte in Lombardia nel 2014 su crisi, salario, orario, welfare, mercato del lavoro. Vanno ad aggiungersi alle 1.756 già raccolte a partire dal 2010 dall’Osservatorio della Cisl Lombardia, e portano così a quota 2.256 gli accordi archiviati, oggi al centro della Fiera regionale dedicata alla contrattazione.
“Contrattazione il nostro valore aggiunto!” lo slogan dell’iniziativa della Cisl Lombardia, giunta alla sua quinta edizione. “Quest’anno la fiera riveste un significato ancora più importante poiché coincide con il confronto aperto a livello nazionale per la riforma del modello contrattuale – afferma Osvaldo Domaneschi, segretario generale Cisl Lombardia -. È quindi l’occasione per ribadire con forza che il futuro della contrattazione passa attraverso la reale valorizzazione della contrattazione aziendale e territoriale”. “Il contratto nazionale deve evolversi definendo il terreno della contrattazione decentrata – aggiunge – e riaffermando l’obiettivo di garantire a tutti i lavoratori i diritti universali e il riferimento salariale minimo agganciato all’inflazione, alternativo a un’idea che non condividiamo di una legge che possa determinare o sostituire il ruolo del contratto nazionale in termini di autorità salariale per milioni di lavoratori”. Della riforma del modello contrattuale si parlerà dalle 14.30 al dibattito con i tre segretari confederali Franco Martini, (Cgil), Gigi Petteni (Cisl) e Tiziana Bocchi (Uil).
La mattina è stata dedicata alla presentazione degli accordi. Dall’analisi condotta dall’Osservatorio della Cisl lombarda emerge che 247 intese riguardano il salario (il 49% del totale), seguite da 160 accordi per crisi e ristrutturazioni (32%), 103 sull’orario (20,6%), 96 sul welfare (19,2%). Quanto alla distribuzione territoriale, il 26,8% dei 500 accordi più significativi sono stati siglati nei territori di Como e Varese, il 21% a Milano, il 13,4% a Bergamo, seguita da Brianza e Lecco (12,2%). “Salario legato alla produttività, organizzazione del lavoro, professionalità, conciliazione, welfare aziendale sono alcuni degli obiettivi che dobbiamo porci per tornare ad essere protagonisti in tema di relazioni industriali e di valorizzazione del ruolo del sindacato e in particolare delle Rsu e dei nostri delegati – sottolinea Domaneschi -. D’altronde abbiamo dimostrato in questi lunghi anni di crisi che grazie alla nostra azione contrattuale di confronto in centinaia di aziende è stato possibile tamponare gli effetti pesantissimi della congiuntura economica negativa e garantire un minimo di coesione sociale”.
Quanto ai settori della contrattazione, i metalmeccanici (Fim Cisl) e i chimici e tessili (Femca Cisl) complessivamente hanno siglato il 69% degli accordi. Seguono i trasporti (6,2%), il commercio (4,8%) e gli alimentaristi (4,8%). Le migliori intese segnalate sono state selezionate da una giuria composta da sociologi ed esperti di relazioni industriali (Guido Baglioni, Carlo Dell’Aringa, Luciano Pero, Annamaria Ponzellini) e le più innovative saranno premiate questo pomeriggio. Si tratta degli accordi siglati con: Metro Brescia (area salario), Solvay (area welfare aziendale), Guala Closures di Pavia (area ristrutturazioni, crisi e mercato del lavoro), Gum Base (per la flessibilità) e con il Comune di Lodi (area contrattazione sociale).

Ufficio stampa Cisl Lombardia

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