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Abruzzo. Elezioni Rsu, Fai Cisl AbruzzoMolise prima sigla sindacale anche nello stabilimento Richetti S.p.A

Pubblicato il 16 Giu, 2015

16 Giugno 2015 – Dopo la vittoria alle RSU nell’azienda SALPA, ex Rolli di Roseto, la FAI CISL AbruzzoMolise si conferma prima sigla sindacale anche nello stabilimento Richetti S.p.A. dell’ex gruppo Malavolta di S.Atto a TERAMO.
La lista della FAI CISL ha ottenuto 41 voti, pari al 62,82% degli aventi diritto, ed ha eletto 2 componenti su 3. La UILA-UIL, con 30 voti, ha eletto il terzo componente, mentre è rimasta esclusa la FLAI-CGIL, con 4 voti. Gli eletti della categoria degli agroalimentari della CISL sono: Natalina Pomponi con 18 preferenze e Rinaldo Dicarloantoniocon 12 voti.
“Nell’ex azienda della famiglia Malavolta hanno votato per il rinnovo RSU 76 lavoratori sugli 84 avanti diritto, quasi il 90,48% dell’organico aziendale. Un’alta percentuale di partecipazione che rafforza la credibilità e premia la trasparenza dell’azione sindacale. È una risposta a quella classe politica che anche nelle ultime elezioni ha ottenuto un alto tasso di astensione, ma rimane ostile al confronto e alla concertazione con le parti sociali, – afferma Alessandro Collevecchio, segretario generale Fai Cisl AbruzzoMolise-“
“È una grande soddisfazione veder gratificato il lavoro svolto. Siamo stati premiati per il nostro impegno costante, concreto e coerente nella gestione della vertenza, iniziata nel 2008 quando l’azienda dolciaria del gruppo Malavolta è stata dichiarata fallita dal tribunale di Teramo, – continua Collevecchio”.
Il merito è delle nostre candidate e dei nostri candidati~che con responsabilità ed entusiasmo hanno permesso alla nostra lista di raggiungere questo successo, e dell’impegno costante che la FAI adopera nel ricercare persone serie e qualificate. Senza il loro importante e fondamentale lavoro di squadra, non ci saremmo mai riusciti, – dichiara il Segretario Generale Alessandro Collevecchio.”
“I lavoratori non si sono fatti influenzare, ci hanno dato il loro consenso per proseguire, insieme, nel nostro lavoro, nell’azione comune in difesa dei diritti e dell’occupazione – conclude Alessandro Collevecchio”.

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