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Taranto. Castellucci (Cisl): Strategia nazionale dopo il mancato quorum

Pubblicato il 19 Apr, 2016

Taranto, 19 aprile 2016. “L’esito negativo e non inatteso del Referendum di domenica scorsa, che non ha raggiunto il quorum dei votanti – neppure nei territori di Taranto (41,73%) e di Brindisi (40,15%) – è la riprova che su materie così complesse e delicate la politica sia di maggioranza che di opposizione ha l’obbligo di decidere nei luoghi istituzionali deputati, assumendosene la piena responsabilità, soluzioni utili per il Paese. E se il quesito non chiedeva affatto di autorizzare o meno nuove trivellazioni ma il blocco delle concessioni di impianti off shore, è apparso evidente come lo stesso Referendum sia stato, purtroppo, caricato di significati impropri che hanno neutralizzato la legittima comprensione della posta in gioco, con una spesso non corretta informazione, contrapponendo frequentemente nel dibattito lavoro e salute, sviluppo e ambiente. Non sono, peraltro, materia referendaria accordi di programma ed intese organizzative che possano favorire, come da sempre sostenuto dalla Cisl, la trasformazione di impianti tradizionali in produzioni bio compatibili, senza dimenticare che la sostenibilità delle produzioni, la sicurezza dei lavoratori, il rapporto con il territorio e la relativa salvaguardia dell’ambiente, costituiscono a nostro avviso materia negoziale tra parti sociali ed Istituzioni. Poiché, quindi, non ci sono secondo noi né vincitori e né vinti occorre andare avanti rapidamente ed individuare cosa fare davvero a partire dal giorno dopo il mancato quorum. Sosteniamo che in gioco ci sono i temi cruciali, che riguardano il futuro del nostro Paese come ad esempio la transizione energetica, rifiutando però posizioni dogmatiche e precostituite e di scontro tra i vari livelli Istituzionali come purtroppo registrato in questi ultimi mesi. Bisognare puntare, con decisione, ad una strategia nazionale di sostegno agli investimenti ed alla realizzazione di infrastrutture innovative e di nuove tecnologie nel settore, per favorire contestualmente uno sviluppo sostenibile ed una reale occupazione aggiuntiva.”

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