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Consorzi di bonifica. Fai Cisl Lecce: basta denigrazioni e attacchi ai dipendenti

Pubblicato il 19 Apr, 2016

Lecce, 19 aprile 2016. “Non è più ammissibile continuare a denigrare i consorzi di bonifica e cosa ancora più grave attaccare i dipendenti in modo pretestuoso, demagogico e programmatico per colpe che sicuramente non hanno. I politici sanno benissimo come stanno le cose e le nascondono trincerandosi esclusivamente sugli ipotetici costi eccessivi del personale”. È quanto dichiara Salvatore Greco, segretario territoriale della Fai Cisl di Lecce – Federazione agricola alimentare ambientale industriale italiana intervenendo sulla situazione dei consorzi di bonifica. “Le questioni sulle problematiche dei consorzi – spiega Greco – sono molto più complesse: partono da lontano e molte responsabilità sono da attribuire al mondo della politica e non ai lavoratori sia dipendenti in pianta stabile o stagionali. Si tratta di una situazione annosa che parte dal 2003. In questi anni si sono susseguiti politici, assessori, commissari ed i problemi si sono accumulati. Mentre i dirigenti sono andati via, i lavoratori sono rimasti al loro posto ed ancora oggi lavorano nei consorzi. Anche se durante il corso degli anni hanno subìto le conseguenze di scelte sbagliate e spesso scellerate. E continuano a vivere una grave situazione economica ed occupazionale”. “In questi anni i dipendenti – prosegue il segretario della Fai Cisl – hanno avuto serie difficoltà a svolgere compiutamente la propria attività, una situazione che non è cambiata nonostante le nostre ripetute richieste”. La Federazione degli agricoltori della Cisl pone l’attenzione per quanto riguarda l’attività sul territorio che non si è potuta svolgere pienamente poiché, per disposizioni regionali, le giornate lavorative degli operai stagionali sono passate da 180 a 60. “Un altro paradosso dell’intera vicenda – aggiunge Greco – è che si insedia una commissione regionale d’inchiesta che deve indagare sull’operato dei consorzi ma che sono amministrati dal 2003 dalla stessa politica regionale. Oltre al fatto che sono ben 13 anni che si attende la conclusione dell’iter relativamente alla riforma. Ed ora si dà la colpa ai dipendenti? Nel caso dei consorzi di Arneo ed Ugento questi son passati da circa 150 unità lavorative a circa 78 e si vuole ancora ridurre il numero dei dipendenti. La Fai Cisl di Lecce rivolge all’attenzione dell’opinione pubblica il fatto che i vari governi regionali che si sono susseguiti non sono riusciti a definire una legge di riordino in 13 anni. Perché c’è tanto interesse, da parte di un consigliere a passare le competenze dell’irrigazione ad Acquedotto Pugliese? Dove era lo stesso consigliere, che è stato anche assessore, quando il Consiglio regionale, sotto la presidenza Vendola, è stata votata la prima parte della legge di riordino. Come mai nessun detrattore dei consorzi non entra in merito alle altre spese di funzionamento sostenute dai consorzi, tra le quali alcune riducibili, oltre a quelle riguardanti il personale? “Conosciamo i consorzi dalla loro nascita – conclude Greco – quindi molto meglio dei politici di turno, ed a tutte queste domande possiamo rispondere con certezza. Basta con questa strategia denigratoria, diffamatoria e squallida che si sta usando nei confronti dei lavoratori.

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