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Emilia Romagna. Ceramica, integrativo Concorde, parlano Cisl e Uil

13 Maggio 2016 – “La firma di un contratto aziendale non è sempre scontata e, nel caso del gruppo Concorde, stiamo parlando di uno dei principali attori del comparto ceramico, cioè di un’impresa che continua a investire, garantendo così un futuro al nostro territorio». Lo ha dichiarato il segretario generale della Cisl Emilia Centrale William Ballotta nella conferenza stampa con la quale stamattina a Sassuolo Cisl e Uil e le rispettive categorie dei ceramisti hanno fatto il punto della situazione sull’integrativo del gruppo Concorde, firmato da Femca Cisl e Uiltec Uil, ma non dalla Filctem Cgil.
«L’atteggiamento dell’organizzazione sindacale che ha abbandonato la trattativa ci lascia perplessi – ha affermato il segretario generale della Uil di Modena e Reggio Emilia Luigi Tollari – Noi non possiamo farci condizionare, tantomeno bloccare, dai veti di chi soffre di delirio di onnipotenza e che ai picchetti ha portato gente estranea al gruppo Concorde”.
Da parte loro i segretari generali della Femca Cisl Emilia Centrale Rosario Roselli e della Uiltec Uil di Modena e Reggio Fulvio Bonvicini hanno illustrato i contenuti dell’integrativo Concorde.
“È coerente con le linee d’indirizzo che Cgil Cisl e Uil si sono date unitariamente a livello nazionale – ha sottolineato Roselli – Insieme all’accordo firmato in Marazzi, quello della Concorde è molto innovativo sia dal punto del vista del welfare aziendale che per la ricchezza ridistribuita tra i lavoratori. Questo integrativo stabilisce aumenti salariali tra i più alti nel settore ceramico. Noi diciamo no a un modello conflittuale di relazioni industriali perché riteniamo che un’azienda competitiva sia un patrimonio che va preservato per il benessere del territorio”.
Bonvicini ha aggiunto che la Cgil si oppone al referendum sul contratto, nascondendosi dietro le regole sulla rappresentanza. “I lavoratori sono con noi, lo hanno dimostrato le assemblee Atlas a Finale Emilia e Mirage a Pavullo, dove l’integrativo è stato approvato a larghissima maggioranza. Ma anche negli altri stabilimenti del gruppo, dove non è stato possibile chiedere il voto perché le nostre rsu sono in minoranza, – ha concluso Bonvicini – i lavoratori ci hanno detto con chiarezza che condividono la nostra ipotesi di accordo”.

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