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Sardegna. Programma “Master and back” da ripensare profondamente

Pubblicato il 24 Giu, 2015

24 Gennanio 2015 – “Bisogna ripensare profondamente il programma “Master and back” in dieci anni costato alla Sardegna oltre 195 milioni di euro”. E’ quanto sottolinea il Segretario generale Cisl, Oriana Putzolu in una nota che così prosegue:

“Ne hanno beneficiato 3948 giovani che hanno svolto un percorso di alta formazione. Il costo medio individuale del percorso formativo è stato pari a quasi 50.000 euro. Un investimento finanziario di grandi proporzioni di cui hanno beneficiato soprattutto le regioni in cui i laureati sardi hanno frequentato il master: circa il 60% degli iperprofessionalizzati non sono, infatti, rientrati in Sardegna. Una nuova emigrazione, dunque, finanziata dalla Regione, ma pienamente giustificata dal fatto che la Sardegna non è ancora in grado di offrire a gran parte dei suoi giovani le opportunità lavorative da loro richieste, rispondenti cioè al titolo di studio e alla professionalità acquisita.

In questo senso parla chiaro il numero dei giovani che hanno svolto un percorso di rientro: solo 1985, poco meno la metà dei 3948 “partiti”.

La Cisl sarda condivide il giudizio dato dal valutatore indipendente del PO FSE 2007/2013 – la Società IRIS – che, a proposito del “Master and back”( secondo bando) , scrive: “Il programma M&B appare non riuscire a camminare con entrambe le sue gambe, risultando deficitario specialmente nella capacità di «riportare a casa»” i cervelli in fuga”.

Perché i laureati che hanno fatto il Master fuori Sardegna non rientrano? La Cisl sarda condivide ancora le considerazioni dell’Agenzia di valutazione IRIS: “Il motivo della permanenza fuori dalla Sardegna è sostanzialmente imputabile al mercato del lavoro più dinamico. A un anno dalla conclusione del percorso, il 34,2% dei giovani che vivevano fuori dalla Sardegna aveva infatti ricevuto un’offerta di lavoro, i giovani preferivano cercare lavoro fuori della Sardegna piuttosto che accettare le opportunità offerte dal percorso di rientro, risultate economicamente poco allettanti, contrattualmente insicure o scarsamente coerenti con il profilo professionale”.

Il fatto è che la domanda interna sarda non è in grado di rispondere alle attese dei giovani laureati con master: imprese piccole, in larga parte indebolite dalla crisi economica, poco specializzate in alta tecnologia. Gli enti locali, a loro volta, hanno dovuto rispondere al blocco del turn-over e università sempre meno capaci di assorbire le competenze finanziate dal “Master and Back”.

La parola adesso passa alla Giunta Pigliaru. Su questo tema, riguardante direttamente sviluppo e lavoro, la Cisl, in occasione del dibattito sulla nuova programmazione, ha presentato una serie di precise proposte. Anche su “Master and back ” è necessario un confronto Giunta-Sindacati”.

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