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Ex Tct. Fit Cisl Reti di Taranto: la ricollocazione produttiva dei 524 lavoratori sia una vertenza prioritaria

Pubblicato il 23 Mag, 2016

Taranto, 20 maggio 2016. Rasenta il limite del peggior epilogo possibile, da qualche giorno, il dramma dei 524 dipendenti ex Taranto Terminal Container e delle rispettive famiglie, destinatari di altrettante lettere di preavviso di licenziamento. Questi lavoratori convivono, da alcuni anni, con il dramma proprio di chi può anche perdere il posto di lavoro, per sprofondare nella disperazione più nera mentre, a grandi passi, ci si avvicina alla fatidica data dell’11 settembre p.v., ovvero al definitivo esaurirsi degli ammortizzatori sociali già prorogati a settembre 2015. La Fit Cisl Reti è stata sempre impegnata nella ricerca di soluzioni che garantissero la ricollocazione di tutte le maestranze, avendo la consapevolezza che il progetto TCT costituisse esperienza conclusa ed anche che gli ammortizzatori sociali dovessero concepirsi come strumento temporaneo e non già sostitutivo della loro occupazione produttiva. Non per ultimo, è sempre stata convinta della propria strategia mirata ad orientare detta vertenzialità anche in direzione delle attività oggi nascenti nell’area portuale e retro portuale. L’inopportunità di inviare le lettere di licenziamento ai 524 non ci ha, comunque, trovati impreparati ed il fatto che gli stessi lavoratori le prevedessero non attenua oggi né ansie né preoccupazioni per il loro futuro occupazionale, che resta per il sindacato e per territorio ionico già gravato da una crisi occupazionale epocale, priorità essenziale. Per la Fit Cisl Reti occorrerà agire adesso su due fronti. Tornare al Ministero dello Sviluppo economico (Mise), anche sollecitando con forza le rappresentanze Istituzionali del territorio ionico, per sostenere la richiesta al Governo di emanazione di un provvedimento straordinario di proroga della cassa integrazione, di almeno ulteriori 12 mesi. Contestualmente vigilare sul rispetto dei tempi per completare le opere infrastrutturali nell’area del Porto di Taranto, assumendo il comune obiettivo di coniugare l’avvio delle nuove attività con l’assorbimento produttivo dei lavoratori, così che non ne sia pregiudicata la continuità di reddito familiare. La Fit Cisl Reti considera tale rioccupazione una priorità – stante altresì il riconoscimento del territorio ionico quale area di crisi complessa – anche se le nuove mansioni dovessero caratterizzarsi diversamente da quelle precedenti. E in funzione di tale obiettivo, inoltre, attivare quei percorsi di riqualificazione e di formazione già concordati sottoscritti nell’apposito verbale, presso il Mise, un anno fa circa. Obiettivo assunto unitariamente sia, pertanto, che nel Porto venga favorito il ripristino dei livelli occupazionali dei dipendenti ex TCT restituendo loro e alle rispettive famiglie, in tempi brevi, speranza, dignità e tranquillità.

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