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Lazio. Fiumicino. Cgil Cisl Uil: “Basta con i balletti sulle cifre, si dica la reale situazione”

Pubblicato il 1 Lug, 2015

Roma, 1° luglio 2015. “Basta con questi balletti di cifre sulla qualità dell’aria e ci si dica una volta per tutte qual è la reale situazione ambientale all’interno del Terminal 3 e del molo D dell’areoporto di Fiumicino”. Così, in una nota, Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Mario Bertone, responsabile della Cisl di Roma e Alberto Civica, segretario generale della Uil di Roma e del Lazio.
“Le autorità – dichiarano i sindacalisti – ci devono dire come stanno esattamente le cose. I lavoratori e le organizzazioni sindacali sono esasperate da questi comportamenti irresponsabili soprattutto da parte degli organi preposti e dalle istituzioni. Come abbiamo più volte ripetuto, fin dall’evento, la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri viene prima di qualsiasi interesse”. “Agli inizi di giugno, su nostra sollecitazione abbiamo ottenuto un tavolo con la Regione Lazio alla presenza anche della Asl Rm D, in quella occasione, tra le tante cose, ci è stata data ampia assicurazione che la qualità dell’aria, in base ai rilievi effettuati allora, seppure nella criticità, consentiva con le dovute accortezze per i lavoratori interessati, l’agibilità dello scalo. Oggi veniamo a sapere altre cose in un conflitto tra istituzioni che non ci piace – continuano Di Berardino, Bertone, Civica -. In quella occasione concordammo una serie di azioni da mettere in atto a garanzia dei lavoratori: un percorso di informazioni preventive, interventi mirati sui lavoratori immediatamente esposti, un protocollo su salute e sicurezza nel sedime aeroportuale e garanzie occupazionali per i lavoratori le cui attività avrebbero subito una chiusura. Oggi ribadiamo le nostre richieste, siamo convinti che l’aeroporto d’Italia non merita questo complessivo dilettantismo che produce solo discredito. Ricordiamo che sono più di 20.000 i lavoratori che operano nell’area e dopo due mesi siamo nuovamente alle incertezze, al detto e al non detto, alle interpretazione dei dati. Si chiarisca una volta per tutte e si prenda in coerenza una decisione univoca. I lavoratori hanno diritto a lavorare in serenità e in un ambiente sano”.

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