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Sanità. Cgil, Cisl e Uil in Abruzzo firmano l’accordo sulla compartecipazione alla spesa socio-sanitaria per il 2016

Pubblicato il 4 Ago, 2016

Pescara, 4 agosto 2016. Le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil, Abruzzo, unitamente alle Federazioni dei Pensionati e della Sanità, dopo un confronto con gli Assessorati alle Sanità e del Sociale della Regione, hanno sottoscritto un accordo sulla compartecipazione dei Comuni e dei Cittadini utenti, alla spesa sanitaria per le prestazioni socio-sanitarie per l’anno 2016. Cgil, Cisl, Uil, hanno contestato la Delibera della Giunta Regionale n.285, approvata in data 3 maggio 2016, con la quale la Regione Abruzzo inseriva la compartecipazione degli utenti alla spesa socio-sanitaria per i cittadini perché il testo stabiliva la soglia ISEE di reddito troppo bassa, non considerando lo stanziamento di 7,5 milioni del fondo di solidarietà previsto in bilancio: era necessario ampliare l’esenzione in favore dei cittadini e dei comuni per la compartecipazione ai servizi socio-sanitari. L’accordo sottoscritto modifica la DGR 285/2016. prevedendo soglie ISEE più rispondenti alla situazione ed introducendo variazioni rispetto alla tipologia della malattia, della composizione del nucleo famigliare e del reddito ai fini della compartecipazione alla spesa da parte dell’utente per la quota sociale residenziale e semiresidenziale. Vengono, infatti, fissate 3 tipologie di ISEE:

1- da € 15.000,00 per adulti disabili non coniugati e senza figli con reddito ISEE riferito al solo assistito;

2- da € 24.000,00 per adulti disabili (coniugati e/o con figli) e anziani non autosufficienti (coniugati e/o con figli) con reddito ISEE riferito al nucleo familiare ristretto (articolo 6, comma 2, d.p.c.m. 159/2013);

3- da € 36.000,00 per minori con disabilità con reddito ISEE riferito al nucleo familiare.

Le tre tipologie individuate sono suddivise in ulteriori 4 fasce di compartecipazione alla spesa, in base al reddito del nucleo famigliare o della persona. Con l’accordo sindacale appena sottoscritto, si consente ad un maggiore numero di utenti che usufruiscono dei servizi socio-sanitari di essere esenti dalla spesa per la compartecipazione, tutelando così le fasce più deboli della popolazione.

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