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Settore Lapideo. Filca Cisl Toscana: bene gli investimenti, ma più attenzione alla sicurezza

Pubblicato il 13 Set, 2016

Firenze, 13 settembre 2016. L’annuncio degli industriali lapidei di Carrara non può che farci piacere. Investire 110 milioni nel settore ed assumere così 250 persone è una notizia che in questo momento di crisi e di difficoltà economiche del territorio trova sicuramente il nostro consenso ed il nostro appoggio”. E’ il commento di Ottavio De Luca, segretario generale della Filca-Cisl Toscana, all’articolo del Sole 24 Ore di questa mattina, nel quale si annunciano importanti investimenti nel settore del marmo distribuiti nei prossimi due anni tra stabilimenti, show room, attrezzature e macchinari. “Si tratta di risorse importanti e attese che consentirebbero, stando alle stime fornite dagli stessi industriali, la creazione di 250 posti di lavoro, 170 diretti e 80 nell’indotto. L’obiettivo delle imprese, che condividiamo, è quello di aumentare la percentuale di marmo trasformato sul territorio, oggi fermo al 46%. Incrementare le lavorazioni lapidee in loco – spiega De Luca – vuol dire rendere il prodotto ancora più prestigioso, assegnare il giusto ruolo e riconoscere la meritata professionalità agli addetti del settore, che sono gli artefici del successo del prodotto nel mondo”. Gli investimenti, però, sono ‘condizionati’: “Gli imprenditori sono seriamente preoccupati da una legge della Regione Toscana del 2015, che prevede una sorta di esproprio di chi possiede cave private e la ‘restituzione’ al patrimonio comunale dei beni. Una legge, peraltro, che è stata impugnata dal governo e che tra pochi giorni sarà vagliata dalla Corte costituzionale. “Non entriamo in questa fase delicata, che potrebbe cambiare il quadro normativo. Vogliamo soltanto ribadire che un sistema industriale che fattura un miliardo di euro, dà lavoro a circa 31 mila persone, è leader italiano nell’esportazione di marmi lavorati, produce il 13% del Pil della provincia di Massa Carrara e il 10% dell’occupazione merita grande attenzione da parte delle istituzioni. Agli imprenditori, invece, ricordo che troppo spesso, negli ultimi anni, le cave di ‘bianco’ delle Alpi Apuane si sono tinte del sangue degli operai. Nel settore lapideo a Massa Carrara ci sono state 6 vittime sul lavoro in pochi mesi. Una vera emergenza sociale che impone a noi tutti interventi rapidi e drastici per porre fine a questa mattanza, indegna di un paese civile. La nostra richiesta – spiega il sindacalista della Cisl – è che insieme ad investimenti per il rilancio del settore si impieghino risorse per la formazione e la sicurezza degli addetti, e ci siano interventi straordinari in materia di sicurezza nelle cave, primo fra tutti la revoca delle concessioni alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza. L’introduzione nel settore lapideo della patente a punti, vale a dire un sistema premiale che escluda dal settore le aziende nelle quali si verificano infortuni, favorendo le realtà virtuose, potrebbe essere l’uovo di Colombo per un lavoro nelle cave finalmente sicuro e dignitoso”, ha concluso De Luca.

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