1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Dai Territori
  6. /
  7. Trasporti. Fit-Cisl Terre di...

Trasporti. Fit-Cisl Terre di Mezzo Piacenza: mai più morti nella logistica

Pubblicato il 16 Set, 2016

Piacenza, 16 settembre 2016. “Rinnoviamo il nostro cordoglio per la morte ingiusta e inaccettabile del lavoratore della logistica a Piacenza presso il sito Gls. Ma il cordoglio non basta più. Questo episodio serva per portare alla luce le tragiche condizioni in cui versa il settore della logistica e del trasporto delle merci”, con queste parole Maurizio Diamante, Responsabile del presidio Fit-Cisl Terre di Mezzo Piacenza, torna a parlare della tragica morte dell’operaio nel sito logistico Gls di Piacenza. “Purtroppo quella di Abd Elsalam Ahmed Eldanf è una morte annunciata – prosegue Maurizio Diamante – da tempo infatti la logistica è tormentata da forti tensioni sociali causate da illegalità diffusa, corruzione e mancato rispetto dei diritti contrattuali, in particolare orari e turni di lavoro massacranti per stipendi da fame e flessibilità non contrattata. Anche la politica e le istituzioni nazionali, regionali e locali dovrebbero finalmente prendere coscienza di questa piaga sociale occultata, perché avviene fuori dalle città, all’ombra dei capannoni. Si parla tanto di logistica come volano dello sviluppo economico del Paese, ma questo obiettivo è irraggiungibile a queste condizioni, senza ridare dignità e cittadinanza ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolti, che oggi subiscono dinamiche equiparabili al caporalato. Come Fit-Cisl proviamo a dare una risposta ai lavoratori e alle lavoratrici anche attraverso la nostra nuova sede “Terre di Mezzo” inaugurata proprio a Piacenza, cuore della logistica italiana. L’episodio di oggi non deve trarre in inganno, ha messo di fronte due categorie di lavoratori, facchini e camionisti, che, inseriti nella stessa catena lavorativa, per ragioni diverse sono vittime i primi dell’erosione dei diritti e delle tutele del lavoro da infinite catene di appalti e sub appalti, i secondi concorrenza sleale dei vettori dell’est Europa. È ora di dire basta una volta per tutte: politica, istituzioni, parti sociali, con il contributo delle forze preposte all’ordine e alla sicurezza pubblica, devono affrontare il problema affinché eventi drammatici come quelli di oggi non accadano più e vengano ripristinate condizioni civili e legali nel settore, che è uno dei cardini economici del Paese”.

Condividi