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Puglia. La denuncia della CISL SLP di Foggia per il declino dei servizi di Poste Italiane in Capitanata

Pubblicato il 21 Set, 2016

Foggia, 21 settembre 2016 – La CISL SLP di Foggia ha inviato una lettera al direttore e al responsabile RUO della Filiale di Foggia di Poste Italiane, Donato Laviola e Maria Elena Biagini, e a tutti gli organismi competenti, per segnalare il “precipitare della situazione” presso la Filiale di Poste Italiane di Foggia. La Federazione dei Lavoratori Postali della Cisl è molto allarmata dalle “scelte iperliberiste datoriali che stanno caratterizzando la vita lavorativa in questi ultimi mesi”. Un vero e proprio “grido d’allarme” da parte del sindacato: “Dobbiamo riscontrare che l’ambizione maggiore del management centrale – ha scritto il segretario generale della CISL SLP di Foggia, Antonio Lepore – è quella di avere, tra le fila di coloro che dirigono, meno teste pensanti possibili, per conseguire il risultato che i grandi burattinai hanno elaborato. Spesso si richiama alla responsabilità sociale d’impresa e all’etica, ma in questa Filiale gli encomiabili intenti e le apprezzabili parole vengono stilate in modo tale che la Direzione di Filiale possa ignorarle”. Per non parlare del nuovo modello di relazione, che “ha determinato uno scadimento dei rapporti a tutti livelli”, e della “mancanza d’iniziative di ampio respiro e di progetti che rischia di robotizzare i processi di lavoro, relegando i lavoratori a meri strumenti e annegando quella dignità che il lavoro stesso conferisce all’uomo”. La CISL SLP di Foggia registra “un pesante scadimento delle relazioni ad ogni livello, dimostrato dall’incapacità o dalla preoccupante volontà aziendale di non fornire alcun riscontro alle legittime richieste presentate. Se la clientela di questa provincia avverte un lento ma inesorabile declino dei servizi che offre Poste Italiane, i dipendenti invece, sentono sempre di più il peso di un’azienda locale che scarica sulle loro spalle e con violenza la realizzazione di risultati che essa non sa costruire. Tutto ciò scaturisce, in modo particolare, dal mancato coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti alle delicate scelte aziendali”. Per la CISL SLP “il tentativo di mettere fuori gioco la rappresentanza è destinato a fallire, in quanto solo con la coesione sociale sono perseguibili risultati efficaci a lungo termine, come la storia di questa azienda dimostra ampiamente”. La CISL SLP “facendosi partecipe dei sentimenti e della volontà dei lavoratori di Capitanata, denuncia una persistente carenza di personale suffragata dalle migliaia di ore di straordinario erogate senza dare i riscontri legittimamente richiesti, il mancato riconoscimento di prerogative contrattuali e accordi specifici (trasferte, straordinari, formazione, permessi legge 104/92, conto ore, pause video terminalisti ecc.) una riorganizzazione senza alcuna informativa (riallocazioni, confluenze, inquadramenti, trasferimenti d’ufficio, etc.) e pressioni commerciali non più accettabili”. Inoltre il sindacato denuncia “mezzi e strumenti di lavoro obsoleti; igiene, ambiente e sicurezza insufficienti; ferie erogate quasi solo d’ufficio; interlocuzioni offensive verso i dipendenti da parte della direzione; il dilagante proliferare delle riunioni organizzate in orari inaccessibili che coinvolge, in particolar modo, direttori, specialisti e sportellisti; lo straordinario non pagato e le trasferte liquidate parzialmente”. In questo contesto, la CISL SLP segnala l’aumento delle patologie legate allo stress che si accumula quotidianamente”. Per la Federazione Lavoratori delle Poste “il tempo è scaduto e quindi, sollecitiamo – afferma Antonio Lepore – gli organi istituzionali preposti a un controllo più efficace in azienda a tutela dei lavoratori coinvolti e, nel contempo, ad informare dello stato di malessere della categoria, nonché decidere ulteriori iniziative da mettere in campo”. In conclusione, la Cisl SLP ha invitato “la segreteria nazionale e regionale a prendere atto del degrado relazionale e normativo in atto in questa provincia e a intervenire in merito”.

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