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Abruzzo. Lavoro: Ripresa in atto ma ancora non stabile

Pubblicato il 23 Set, 2016

Abruzzo, 23 settembre 2016. 64 mila abruzzesi sognano ancora un posto di lavoro! Sono 24 mila in più rispetto al 2008, prima della lunga crisi. Aumenta la popolazione che lavora: nel secondo trimestre di quest’anno 496 mila tra donne e uomini sono stati impegnati in una qualche attività, a termine o a tempo indeterminato. Aumentano gli occupati ed aumentano i disoccupati, vediamone i motivi. Se approfondiamo i dati emerge che il lavoro dipendente a tempo indeterminato cresce meno, per effetto della diminuzione degli incentivi, ma soprattutto perché il sistema economico non sembra ancora in grado di scrollarsi completamente dal peso della crisi. Secondo gli Osservatori sulle comunicazioni obbligatorie e sul Precariato, diminuiscono, in complesso, sia i nuovi rapporti di lavoro, che le cessazioni e le trasformazioni dei contratti di lavoro a tempo indeterminato. E’ un rallentamento generale della dinamica occupazionale, sia in Italia che nella nostra regione. Tuttavia, poiché la discesa delle cessazioni (dimissioni, licenziamenti, scadenza contratti) è più veloce della discesa delle assunzioni, il saldo occupazionale resta positivo. In questi mesi la riduzione degli incentivi per le assunzioni ha reso il contratto a tutele crescenti meno attraente; ma è importante continuare a favorire i contratti a tempo indeterminato, incentivandoli attraverso una riduzione strutturale del costo del lavoro. Il Governo nazionale, con la Legge di stabilità, deve prevedere nuove agevolazioni e portare a termine la riforma delle politiche attive, rinnovare i contratti pubblici, sostenere il potere d’acquisto delle pensioni e favorire il ricambio generazionale, rivedendo la legge Fornero CIG. In parte anche per il riordino normativo che ne limita l’utilizzo, sono in diminuzione le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni, ordinaria e straordinaria; mentre sono in leggero aumento, i beneficiari degli ammortizzatori sociali. In ogni caso, diminuiscono sensibilmente le imprese che ricorrono alla cig. Le imprese. I segnali di ripresa del sistema produttivo abruzzese vengono confermati dal Registro delle imprese e dalle esportazioni. L’alta natalità e la bassa mortalità delle aziende producono un effetto importante:~ il saldo complessivo, cioè quel che resta tra imprese che nascono ed imprese che muoiono, rivela che l’attività imprenditoriale torna a crescere, ed il merito è soprattutto dei giovani, visto che una nuova impresa su due nasce per iniziativa degli under 35. I giovani hanno voglia d’impresa e riescono a mettere in piedi aziende~ più stabili. 31 mila sono le nuove imprese giovanili under 35 anni, il 31,6% del totale delle nuove imprese~ iscritte~ nei Registri delle CCIAA. Le esportazioni. Sono aumentate le vendite all’estero dei prodotti agricoli, apparecchi elettrici, macchinari ed autoveicoli, invece il settore dei mobili e dei prodotti in legno continuano a non essere competitivi. L’Abruzzo risponde ad una situazione nazionale stagnante con un aumento del 13,8 % delle esportazioni rispetto al 2015. I voucher. Il fenomeno dei voucher in Abruzzo continua a crescere anche se con minor intensità rispetto al passato. Il numero dei buoni lavoro nei primi 6 mesi del 2016 è salito del 42% contro l’86% dell’anno precedente. In questo quadro la Regione deve essere in grado di rafforzare e consolidare lo sviluppo ed il lavoro stabile, dando vita agli impegni assunti con la firma del Patto per lo Sviluppo Regionale. Inoltre, è urgente che i bandi della nuova programmazione dei fondi europei vengano attivati insieme ai progetti finanziati del MastePlan sulle infrastrutture. Altro importante obiettivo, concordato nel Patto, è la riduzione della fiscalità di svantaggio per favorire una ripresa dei consumi dopo l’ok da parte del Consiglio dei Ministri per il superamento del commissariamento della sanità. Temi ai quali si aggiunge l’emergenza sisma che ha investito alcuni comuni della regione con danni causati alle infrastrutture ed agli edifici privati e pubblici. “Abbiamo, unitariamente come Cisl, Cgil e Uil, richiesto la riapertura dei confronti con i vari Assessori della Giunta regionale su questi temi, compreso il socio-sanitario affinché il Patto non resti inattuato e le opportunità di ripresa dell’economia regionale non vadano perdute, – ha concluso così Spina l’analisi della situazione economica ed occupazionale dell’Abruzzo.

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