Toscana. Sulla Tav i sindacati di edilizia e trasporti chiedono di andare avanti e invitato le istituzioni a pretendere chiarezza e assunzione di responsabilità

Pubblicato il 28 Set, 2016

Firenze, 28 settembre 2016. Come temevamo siamo arrivati a fine settembre e, a tutt’oggi, le Ferrovie non hanno ancora presentato alcun progetto alternativo per il passaggio dell’AV dal nodo di Firenze SMN, anzi, è calato il silenzio anche nei cantieri: nella zona Macelli-Rifredi ci sono gli operai preoccupati del loro futuro e nel cantiere di Campo di Marte c’è l’enorme “talpa” assemblata, ma in un angolo come se fosse abbandonata. Il sindaco di Firenze in una recente serata di calura estiva, ha annunciato il blocco delle lavorazioni sul progetto sia del sottoattraversamento AV che della costruzione della nuova stazione ‘Foster’. Da allora, a parte le innumerevoli dichiarazioni stampa, della politica cittadina, delle istituzioni e dei massimi vertici delle Ferrovie, non è successo più niente. Intanto gli operai, tecnici e impiegati (circa 300), che sono stati tutelati in questi ultimi mesi con la cassa integrazione straordinaria, a causa della crisi e per il blocco dei cantieri per inchieste giudiziarie, hanno scongiurato la procedura di mobilità e sono stati mantenuti legati all’opera (stazione ‘Foster’ e tunnel TAV) perché vi era una prospettiva di ripresa. Ora sono nuovamente ricaduti nella disperazione, senza prospettive e senza speranza, perché il lavoro, i progetti degli ultimi 20 anni, sono stati rimessi in discussione dal sindaco di Firenze. Non stanno meglio gli operai (circa 150 fra diretti e indiretti), che invece stanno completando le basi della stazione ‘Foster’ con un piano di lavoro fino a novembre; dopodiché calerà il buio anche per loro, perché, ben che vada, le FS non vogliono più fare la nuova stazione e le colate di cemento di questi giorni non si sa bene a cosa serviranno. La Filca e la Fit di Firenze e della Toscana chiedono inoltre di sciogliere il nodo delle penali da pagare nel caso di annullamento dell’appalto da parte del committente: le istituzioni (Comune, Provincia, Regione per quanto le compete), accertino se esistono o meno queste penali e se sì, pretendano che siano quantificate, informando l’opinione pubblica, individuando le responsabilità e richiamando al pagamento delle penali non con i soldi pubblici ma con gli averi personali. Nei giorni scorsi, con una nota congiunta, Regione e Comuni della piana hanno ribadito che “resta fondamentale la separazione tra i flussi dei treni AV e quelli dei pendolari.” Una dichiarazione assolutamente condivisibile in linea di principio, salvo il fatto che non si dice come fare ! Gli accordi sottoscritti nella Conferenza dei servizi per il nodo di Firenze non vengono menzionati e, soprattutto, il sindaco di Firenze, che ha bloccato questo progetto nazionale, non individua nessuna soluzione né per i pendolari della Toscana, né per i passeggeri dell’Alta Velocità. La Fit e la Filca di Firenze e della Toscana fanno appello alle forze politiche e sociali responsabili, affinché i lavori fatti non diventino una cattedrale incompiuta nel cuore di Firenze; la politica dia veramente corpo ad un nuovo modo di fare e di parlare, partendo dal rispetto degli accordi sottoscritti e attraverso una costante pressione ottenga che le Ferrovie prensentino una soluzione fattibile e credibile, che dia risposte al trasporto regionale e all’AV, con una forte integrazione con la gomma senza penalizzare nessun vettore. Altrimenti non perdiamo tempo e ammoderniamo il Paese e la Toscana con le soluzioni individuate, che a tutt’oggi sono l’unica risposta vera per il trasporto regionale, lo sviluppo del trasporto ferroviario e l’occupazione. Rilanciamo l’occupazione, creiamo opportunità per i nostri giovani, andiamo avanti con le infrastrutture per sviluppare il Paese lasciando i particolarismi indietro. Diciamo No alle penali e alle perdite di tempo.

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