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Toscana. Cisl: “Appuntamento del 10 p.v. confronto tra costituzionalisti in vista del referendum”

Pubblicato il 6 Ott, 2016

Firenze, 6 Ottobre 2016. Mettere a confronto le ragioni del SI e del NO, per un voto consapevole e responsabile. E’ l’intento con cui l’Istel, Istituto di studi Toscani di Economia e del Lavoro promosso dalla Cisl ha deciso di organizzare un confronto tra due noti esperti di diritto costituzionale in vista del referendum del 4 Dicembre. L’appuntamento, a cui prenderanno parte quadri e dirigenti della Cisl toscana, è fissato per lunedì prossimo 10 Ottobre, nell’Auditorium Cisl di via Benedetto Dei 2/a, dalle ore 15,30 alle 17,30. A confrontarsi saranno il professor Massimo Carli, già Ordinario di Istituzione di Diritto Pubblico all’Università degli Studi di Firenze e il professor Ugo De Siervo, già Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Firenze e giudice della Corte costituzionale. Il confronto sarà introdotto dal segretario generale Cisl Toscana e presidente di Istel, Riccardo Cerza. “Abbiamo pensato questo appuntamento in primo luogo per la nostra organizzazione –spiega Cerza- come un’occasione di confronto sui contenuti della riforma, sulla quale saremo chiamati a dare il nostro parere, per comprendere e discutere le ragioni del SI e quelle del NO.” “Purtroppo – prosegue il segretario Cisl – attorno alla riforma si è accesa una discussione da stadio, con ultras da una parte e dall’altra. Non ci interessa entrare in questo gioco, ma capire il merito e aiutare i nostri iscritti, lavoratori e pensionati, a farlo per dare a tutti la possibilità di capire cosa c’è nella riforma e compiere il dovere civico del voto, liberamente e con cognizione di causa.” “La Cisl – aggiunge Cerza – è sempre stata interessata alle riforme, perché consapevole che un Paese ingessato non aiuta l’economia a ripartire, né giova alla credibilità davanti all’Europa e al mondo. Ci auguriamo che in questi due mesi che mancano al voto il clima non si inasprisca ulteriormente e che il referendum non diventi strumento di divisione nel Paese, ma si assista a un dibattito serio. E ci si concentri piuttosto su come innescare un nuovo periodo di crescita dell’Italia.”

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