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Emilia Romagna. Fisascat Cisl regionale: i sindacati ricordano che nel commercio il lavoro nei giorni festivi non è un obbligo

Modena, 28 ottobre 2016. Il lavoro nei giorni festivi non è obbligatorio. Lo ricordano le organizzazioni sindacali dei lavoratori del commercio, che invitano gli addetti del commercio e di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali ad astenersi dal lavoro nelle giornate festive di martedì prossimo 1 novembre, e poi 8 dicembre, 25 e 26 dicembre. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dell’Emilia-Romagna ribadiscono la loro netta contrarietà alle aperture festive nel settore del commercio. «Oggi vediamo rafforzato quanto da noi sempre sostenuto sulla base dei contenuti del contratto collettivo nazionale di lavoro – affermano i sindacati – La disponibilità al lavoro festivo è una scelta libera e autonoma di lavoratrici e lavoratori. Anche recenti sentenze hanno confermato che il datore di lavoro non può imporre al dipendente di lavorare in una giornata festiva. È illegittima l’eventuale sanzione disciplinare a punizione del rifiuto al lavoro festivo, se non vi sia stato preventivamente un assenso del lavoratore». Per Cgil, Cisl e Uil del commercio la liberalizzazione degli orari, introdotta nel 2011 con il decreto “Salva Italia”, ha eliminato ogni vincolo e regola in materia di orari commerciali, nel totale disinteresse degli effetti negativi prodotti su milioni di persone, in prevalenza donne, e sulle loro famiglie. Le nuove regole, ancora ferme in Parlamento, se da una parte potranno permettere agli enti locali e alle parti sociali di ridiscutere gli orari di apertura degli esercizi commerciali nei territori, dall’altra, non ponendo vincoli, se non la chiusura in sole sei festività, sostanzialmente non risolveranno il problema. «Le liberalizzazioni sono sbagliate, – sostengono i sindacati – non aiutano la crescita economica, creano dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti a orari scomodi, ben poco concilianti con le necessità di riposo. Il Parlamento deve riprendere la discussione per porre fine a una norma sbagliata e ingiusta. Per queste ragioni – concludono le segreterie regionali di Filcams Cgi, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – invitiamo all’astensione dal lavoro per tutto il turno di lavoro delle festività 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre, sulla base sia delle norme contrattuali vigenti che di recenti sentenze della Cassazione».

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