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Toscana. 10 domande della Fit Cisl toscana al sindaco Nardella sul nodo fiorentino dell’alta velocità

Firenze, 11 novembre 2016. Per fare chiarezza Il dibattito sul nodo TAV di Firenze è ancora una matassa da dirimere; ma ora si entra nel merito, in quanto, rispetto alle nuove proposte presentate da Ferrovie dello Stato il 18 ottobre, il tempo preso dagli enti locali, Regione Toscana e Comune di Firenze sta per scadere. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha rivolto 10 domande pubbliche alle Ferrovie, ottenendo delle risposte che, per sua stessa ammissione, non hanno sciolto i dubbi e le incertezze. Per fare più chiarezza su questa intricata vicenda riteniamo però che anche il sindaco debba rispondere ad alcune domande. Visto oltretutto che questa rivoluzione si è innescata dopo le sue dichiarazioni estive sulla non essenzialità della stazione Foster. Ecco le nostre domande. 1 Visto che la Tav è un’opera nazionale e che vi erano accordi precisi firmati da tutti i soggetti istituzionali, perché non ha coinvolto gli altri comuni del territorio e la Regione e non ha posto il tema sul tavolo istituzionale? 1 Una volta deciso di realizzare un’infrastruttura a carattere nazionale è possibile che una istituzione, perché l’opera attraversa il proprio territorio (comune, provincia, regione), possa mettere il veto oppure alzare tanto la posta da rendere l’opera stessa molto più costosa del progetto originale? 1 La stazione di Firenze Smn è ancora la stazione principale di riferimento della città dove deve avvenire lo scambio fra i viaggiatori dei treni AV con quelli regionali, gli autobus, i taxi ecc.? 1 E’ percorribile il progetto di Ferrovie presentato il 18 ottobre che prevede che Campo di Marte diventi la stazione AV decentrata rispetto alla città (2,5 km dal centro contro 1km della Foster) ? 5 In questo caso come si pensa di sviluppare ed integrare le infrastrutture, sia tranviarie che ferroviarie e gli altri mezzi di trasporto pubblico tenendo conto che attualmente da lì transitano solo due linee Ataf (n°19 e 20) e nessun autobus extraurbano? 6 Visto che si è rivelata impraticabile la prima ipotesi delle ferrovie di rimodulare il tunnel in varie maniere e di passare sotto il sedime ferroviario, è stato rilanciato il tunnel originario senza stazione. Che vantaggi immediati porta questa soluzione ai fiorentini ? 7 Se il tunnel è quello originale e le ferrovie non vogliono fare la Foster, perché allora non si chiede di fare una semplice stazione all’altezza di via Circondaria, dove da un lato passa la tranvia, dall’altro ci sono le connessioni ferroviarie per varie direttrici, fra cui Pistoia/Lucca, Pisa e poco avanti il raccordo per il Valdarno e naturalmente per Firenze Smn ? Tale fermata sarebbe inoltre interconnessa all’università (medicina, farmacia, ingegneria, scienze naturali,giurisprudenza, polo scientifico dell’Osmannoro), all’ospedale di Careggi, all’ospedale pediatrico Meyer, all’aeroporto, al mercato ortofrutticolo e/o al nuovo stadio, al Nuovo Pignone, all’autostrada Firenze Mare, ecc.. 8 Siamo sicuri che la proposta di Fs possa guardare al futuro per i prossimi 20/30 anni senza prevedere una soluzione stabile rispetto al traffico ferroviario? Va considerato che oggi, tutto il traffico AV tra nord e sud del paese, senza considerare il traffico merci, passa da Bologna; e il nodo fiorentino? 9 Perché si chiede a FS-RFI se sono pronti a potenziare il trasporto regionale quando questi impegni ed altri sono già ricompresi nel contratto di servizio di pochi mesi fa sottoscritto fra la Regione Toscana e RFI (5 anni+5) il quale è direttamente collegato con quello appena firmato con la società Trenitalia? 1 Cosa pensa il Sindaco di Firenze delle recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio sulle opere pubbliche in Italia ? (“Il messaggio di oggi, al di là dei numeri degli investimenti è che abbiamo smesso con i rinvii. Siamo pieni di aziende, se noi come Governo rimuoviamo gli ostacoli burocratici e portiamo infrastrutture mi dite chi è in grado di competere con la qualità italiana? L’opera pubblica è un messaggio al Paese: si fanno, si smette di rinviare, si sbloccano opere per sbloccare il Paese. Questo è un messaggio per il turismo e per l’economia. Questa strada è il paradigma di un modello diverso di futuro per l’Italia”. “infrastrutture vogliamo essere chiari: esigo che dire opera all’italiana non significhi più ritardo ma qualità, innovazione, competenza”). La Fit-Cisl ribadisce la necessità di confermare i progetti con la stazione passante (mini o maxi) e il tunnel e invita la politica a riaffermare la sua prevalenza rispetto agli interessi delle singole aziende, anche se grandi, e decidere per il futuro della città e il benessere del territorio.

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