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Lazio/Sanità.Cuccello(Cisl Lazio): “Dopo i conti migliorare i servizi e ridurre liste attesa oncologiche”

Pubblicato il 20 Dic, 2016

20 dicembre 2016 – “Non c’è dubbio che per la sanità si va nella direzione giusta e sono stati raggiunti degli obbiettivi sia sulla riduzione del debito che sull’offerta dei servizi sanitari. Occorre però, in questo momento, concentrarsi sulla riduzione delle liste d’attesa, specialmente quelle oncologiche, sulla medicina territoriale, con particolare riferimento alla funzionalità delle case della salute, e sull’assistenza domiciliare integrata”. Così Andrea Cuccello, Segretario Generale della CISL del Lazio in una nota.

” Non c’è dubbio – prosegue il Segretario – che la griglia dei livelli essenziali di assistenza ha evidenziato uno standard di alcuni servizi superiore ai parametri nazionali ed è giusto che venga riconosciuto ed apprezzato. Cosi come è legittimo richiedere al commissario Zingaretti che si facciano dei passi in avanti insieme, come per i ticket, per ridurre la spesa ospedaliera, per potenziare i servizi territoriali e la prevenzione e per decongestionare i pronto soccorso.. Nel segno della valorizzazione e della partecipazione degli operatori sanitari, ai quali va riconosciuta professionalità dedizione e dignità”. Dignità professionale che non sempre viene riconosciuta agli operatori della sanità accreditata che si trovano ad operare nella stessa azienda ma con diverse tipologie contrattuali(partita IVA, Voucher, interinali) e in alcuni casi con un vero e proprio dumping contrattuale che mina i contratti nazionali di lavoro, oppure si trovano in cassa integrazione da lunghi periodi o con i contratti di solidarietà. Gli esempi più eclatanti li abbiamo a Villa Paola dove c’è una richiesta di cassa integrazione per il prossimo anno per 585 lavoratori, a Villa Fulvia dove si sta risolvendo il caso delle oltre 100 false partite iva, al Campus biomedico dove non c’è nessun contratto applicato, al Gruppo San Raffaele degli Angelucci e al Gruppo IDI dove hanno licenziato 36 dipendenti e i lavoratori rimasti sono in solidarietà fino al 31 dicembre con lo spettro della Cassa integrazione per il prossimo anno e all’isola tiberina dove con il concordato fallimentare sottoscritto solo da medici e UIL, si rischiano ulteriori tagli alla retribuzione e ai posti lavoro. E’ una situazione che necessita decisioni immediate e risolutive” conclude.

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