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Marche. Sanità, tempi attesa prestazioni, Regione adempiente solo per il 28% delle prenotazioni effettuate

Pubblicato il 16 Gen, 2017

Ancona 16 gennaio 2017 – Dalla lettura del report regionale di rilevazione, riferito al mese di novembre 2016 e pubblicato sul sito dell’Agenzia Regionale Sanitaria, i tempi d’attesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale nella Regione Marche risultano rispettati nel loro complesso solo per il 28% delle prenotazioni effettuate. Questa la denuncia delle Segreterie regionali Cisl e Fnp CISL Marche n una nota congiunta. 

Nonostante da una prima analisi i tempi di attesa massimi previsti dalla normativa per le prenotazioni con classe di priorità Breve e Differibile, risultino rispettati nelle regione per più del 90% dei richiedenti e questo risulti  sufficiente per rispettare gli obblighi imposti dal Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa, purtroppo però il dato si riferisce a sole 14.011 prenotazioni su 49.969 totali. Per l’erogazione delle restanti 35.958 prenotazioni di classe di priorità Programmata o prive di Classe di priorità, non sussistono infatti vincoli temporali obbligatori”.

“Se da un punto di vista formale  – spiegano Cisl e Fnp Cisl regionali – la Regione Marche è dunque adempiente rispetto alla normativa nazionale, in sostanza la situazione è piuttosto diversa. E’ vero infatti che esiste il fenomeno delle prescrizioni inappropriate, strettamente legato a quello della medicina difensiva. E’ però difficile pensare che solo poco più di 1 prestazione su 4 sia prescritta correttamente dai Medici di famiglia.  La realtà è che in alcune aree, specie relative alla diagnostica strumentale, esistono carenze strutturali dell’offerta. Lo dimostrano i tempi medi d’attesa rilevati dall’Agenzia Regionale Sanitaria: 268 giorni per una mammografia, 123 per una RMN al cervello, 109 per un’Ecografia al capo, 142 per un’ ecodoppler cardiaca, 238 per un’ecografia alla mammella, 144 per una colonscopia. Per queste ragioni è necessario, come da noi sostenuto da tempo, e come in parte dichiarato anche dall’ultimo Piano regionale di contenimento del 2015, un utilizzo più intenso delle apparecchiature diagnostiche (almeno 12 ore al giorno) unito ad un incremento dell’offerta di alcune prestazioni, da attuare coinvolgendo il personale del servizio sanitario pubblico con progetti specifici”.

Per concludere Cisl e Fnp Cisl nella nota danno voce ad alcune preoccupanti segnalazioni provenienti da molti iscritti “che, negli ultimi mesi, si sono visti anche ripetutamente spostare in avanti nel tempo visite o prestazioni di controllo. Il sospetto  – osservano – è che in alcuni casi tali prestazioni, spesso fondamentali per la tutela della salute dei cittadini marchigiani, vengano rinviate proprio per consentire il rispetto formale della normativa nazionale relativamente ai tempi massimi di attesa di quelle soggette a vincoli temporali massimi. Se tale fenomeno risultasse fondato  – concludono – ci attiveremo, in tutti i modi e in tutte le sedi, per porre fine ad una pratica di eccezionale gravità”.

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