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Carpi. Terre d’Argine: Garantire sicurezza negli uffici open space

Pubblicato il 26 Gen, 2017

Modena, 26 gennaio 2017. Impossibile lavorare in quegli uffici open space, dove non si garantisce la sicurezza degli operatori e non si rispetta la privacy dei cittadini. Per questo motivo i 27 lavoratori dei servizi sociali dell’Unione Terre d’Argine, in servizio presso la sede del Comune di Carpi, hanno proclamato lo stato di agitazione. La protesta per le condizioni di disagio è stata decisa all’unanimità al termine dell’assemblea indetta dai sindacati Fp Cgil e Cisl Funzione pubblica. I lavoratori denunciano dal 2014 le difficili condizioni in cui si trovano a operare presso la sede di Borgofortino a Carpi, strutturalmente inadeguata ad accogliere un servizio delicato sia per l’Unione delle Terre d’Argine che per il Comune di Carpi. I limiti strutturali di tale sede non consentono il rispetto della normativa relativa a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre allo svolgimento adeguato e professionalmente corretto del lavoro degli operatori, con ripercussioni sul servizio ai cittadini. Si tratta infatti di un grande open space con diverse assistenti sociali, educatori, psicologi e amministrativi operanti su casi delicati che necessitano di privacy. La denuncia dei lavoratori ha portato il 27 luglio 2016 a un’intesa tra l’amministrazione comunale, i sindacati e le rappresentanze sindacali unitarie. L’accordo prevedeva alcuni lavori di manutenzione, con l’obbiettivo di migliorare le condizioni ambientali, in attesa della sede unica comunale annunciata dal sindaco Bellelli. L’accordo è stato disatteso nei tempi, perché prevedeva la realizzazione degli interventi entro il mese di ottobre 2016, mentre allo stato attuale esiste soltanto la stesura del progetto, il quale si discosta da una serie di interventi condivisi con gli operatori dei servizi sociali. Fp Cgil e Cisl Fp ritengono prioritaria l’individuazione da parte dell’amministrazione comunale di una soluzione che ridia dignità al lavoro svolto da questi operatori. «Purtroppo dobbiamo registrare che, nonostante l’impegno scritto, l’amministrazione comunale non è riuscita a rispettare quanto condiviso ma, soprattutto ha sottovalutato il disagio che da tempo esprimono i lavoratori – affermano Anna Paragliola (Fp Cgil) e Rakel Wiliana Vignali (Cisl Fp) – Per questo motivo con i lavoratori, stanchi di ricevere proposte insufficienti a risolvere le problematiche del servizio, abbiamo deciso di preannunciare lo stato di agitazione». Come prevede la normativa, ora le parti verranno convocate in prefettura. Qualora in quella sede non si raggiunga un accordo, sindacati e lavoratori valuteranno le azioni da mettere in campo a sostegno della loro proposta finalizzata al mantenimento della qualità del lavoro e dei servizi sociali erogati ai cittadini.

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