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Bari. Sindacati: Proclamato stato di agitazione lavoratori InnovaPuglia

Pubblicato il 26 Gen, 2017

Bari, 26 gennaio 2017. Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp hanno preso atto dello stallo delle trattative con la direzione di InnovaPuglia, proclamano lo stato di agitazione a partire dal 27 gennaio dei lavoratori della società regionale e annunciano un sit-in all’ingresso della sede di InnovaPuglia spa. “Risale al 3 ottobre – spiega il Segretario generale della Felsa Cisl Puglia, Elena De Matteis – il primo e ultimo incontro con la Regione per discutere del futuro di InnovaPuglia che, in uno scenario nebuloso, annunciava l’avvio di un tavolo che in realtà non c’è stato. Ad oggi – continua De Matteis – le uniche certezze sono le scadenze dei lavoratori in somministrazione presso la società in house per i quali da tempo stiamo chiedendo incontri alla Regione Puglia. Parliamo di elevate qualifiche professionali, anche in età avanzata, con carichi familiari e molto spesso in difficili condizioni che, cosa più grave, prestano in vario modo attività presso Innovapuglia anche da 7/8 anni”. Davanti a queste evidenze, secondo la Felsa Cisl, la Regione dimostra sordità e distacco verso la forza lavoro del proprio territorio che non ha avuto la fortuna di avere un’occupazione stabile. “Come federazione dei somministrati – osserva la sindacalista della Felsa Cisl – abbiamo cercato di costruire una contrattazione tra le parti per cercare, in questo pessimo momento, che lavoratori con requisiti come quelli in oggetto non vadano dispersi nel mare della disoccupazione o di un mercato nel lavoro non inclusivo, e per questo grazie all’attiva disponibilità e collaborazione di Innovapuglia abbiamo proceduto alla costruzione di un bacino di percorsi di formazione, come previsto dai paesi civili davanti ad importanti fuoriuscite di lavoratori. Purtroppo – lamenta De Matteis – la trattativa ha rallentato a causa di una continua e consolidata assenza della Regione verso le tematiche occupazionali che partono da Innovapuglia ma sfociano poi nell’interesse collettivo del territorio. Quello che noi abbiamo proposto è in perfetta sintonia anche con quanto stiamo costruendo nel rinnovo del Contratto Nazionale e quanto già avviene nelle altre regioni italiane. La Regione Puglia è stata tra le prime ad essere investita da proposte di politiche attive innovative e pertinenti al momento storico, ma sembra voglia non integrarsi in un mercato del lavoro 4.0 motivo per cui procederemo ad ogni forma di protesta”.

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