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Sardegna.Ganga (Cisl Regionale): “Necessario e urgente un nuovo progetto di Sardegna industriale”

Cagliari, 29 gennaio 2017 – “Una solida base industriale in Sardegna è condizione indispensabile per uno sviluppo di lungo periodo e per la crescita economica. Una nuova strategia manifatturiera, da tenere presente anche nel confronto sulla legge Finanziaria 2017, è l’unica alternativa al pesante rischio di deindustrializzazione”. E’ quanto sottolinea il Segretario generale della Cisl Sardegna, Ignazio Ganga ribadendo la necessità per la regione di “rimettere al centro del dibattito regionale, fin dal confronto sulla legge Finanziaria 2017, la questione industriale dell’isola. “L’Istat, infatti – ricorda Ganga – non più tardi dello scorso mese di dicembre, ha disegnato per la Sardegna un’ulteriore discesa del Pil dello 0,7% rispetto al periodo 2011/2015, mentre il contributo del comparto industriale al valore aggiunto regionale è pari appena al 7,7%. A distanza siderale dalla media nazionale ( 18,5%).

“Il Mezzogiorno ci supera di 3,5 punti, fanno peggio solamente Calabria e Sicilia. Un sistema produttivo sardo, dunque, con valori pre-Rinascita sia per il contributo alla crescita regionale sia per il numero di addetti, scesi al minimo storico del 10,2% dell’intero mercato del lavoro regionale, parte dei quali coinvolti in CIG o mobilità. Questi numeri drammatici  – sottolinea il Segretario – rendono necessario e urgente un nuovo progetto di Sardegna industriale, quindi la ripresa, su questo problema, del dialogo con il Governo centrale e una forte azione settoriale della Regione. Senza perdere tempo. A partire dal confronto sulla legge di Bilancio in preparazione, per individuare nuove stra-tegie e risorse utili a sostenere politiche e interventi adeguati per la sopravvivenza e l’evoluzione di un settore fondamentale per il futuro dell’Isola. Serve, pertanto, una nuova determinazione per non dover assistere impotenti al declino dell’apparato indu-striale sardo che registra la scomparsa di interi settori (vedi il tessile della Sardegna cen-trale), mentre lascia in attesa di risposte alcune importanti realtà produttive dei poli in-dustriali di Porto Torres, Portovesme, Assemini, Ottana e Arbatax. Una situazione di stallo, da superare al più presto, che testimonia l’inadeguatezza delle soluzioni fin qui adottate. La Cisl sarda ritiene che la questione industriale continui a non essere, nonostante alcuni sforzi compiuti, pienamente centrale nelle strategie di sviluppo della Sardegna. Un ritardo e un limite da recuperare al più presto rilanciando le istanze del sofferente apparato produttivo”.

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