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Modena. Trasporti: Sindacati denunciano stato di crisi di Seta

Pubblicato il 6 Feb, 2017

Modena, 6 febbraio 2017. «Invece che un’azienda di servizi, Seta sembra più che altro un’azienda di disservizi». Lo affermano i sindacati dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri e Faisa Cisal di Modena, denunciando lo stato di crisi in cui versa il trasporto pubblico locale modenese. «Già in tempi non remoti avevamo sottolineato la necessità di intervenire in modo serio per dare risposte a uno dei servizi fondamentali per i cittadini – affermano i rappresentanti sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri e Faisa Cisal – Purtroppo, invece, dobbiamo prendere atto che, anziché compiere~passi avanti, si è andati abbondantemente indietro, sia per quanto concerne la programmazione che la gestione del servizio di trasporto pubblico. Almeno per il bacino di Modena, l’azienda sembra più interessata a smantellare che a costruire. Basti dare una occhiata ai numeri del personale viaggiante cioè agli autisti, e a quelli del reparto officina e degli impianti fissi». I sindacati spiegano che il personale viaggiante è costretto a molti straordinari causa i doppi turni. Quotidianamente un numero rilevante di autisti svolge più di 14 ore di lavoro e 13 ore di guida continuate; per non parlare dei mancati riposi necessari per garantire il servizio. Vi è poi il problema dei nuovi assunti che, nonostante un accordo ponte a cui avrebbe dovuto far seguito quello definitivo per l’armonizzazione dei tre bacini (Modena, Reggio Piacenza), vengono utilizzati in modo a dir poco scorretto: obbligati allo straordinario e con un doppio regime salariale che li spinge a fare prestazioni aggiuntive per arrivare a un salario decente. Tutto questo avviene, per i sindacati, in barba agli eventuali problemi di sicurezza e incolumità degli utenti. «Il reparto officina, invece, si svuota per mancanza di turnover. D’altronde se si ricercano figure professionali senza voler riconoscere un’equa remunerazione, è normale faticare a trovarle – sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri e Faisa Cisal – In questo modo non si garantisce la manutenzione necessaria al parco mezzi, che ha una età media intorno ai 15 anni. Oggi rivediamo corriere che vanno a fuoco, riscaldamenti che non funzionano, autobus che girano con pezzi di carrozzeria mancanti, mezzi che al mattino non partono o sono costretti a rientrare perché durante il servizio hanno avuto dei problemi». I sindacati si dicono convinti che, se gestito nel modo giusto, il trasporto pubblico locale può dare una risposta a tante problematiche, come l’inquinamento da polveri sottili, in questi giorni tornato prepotentemente alla ribalta. Per questo Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri e Faisa Cisal chiedono agli enti locali modenesi, Comune di Modena e Provincia in primis, cosa pensano di una situazione ormai al limite della sopportazione.

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