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Toscana. Fit Cisl Toscana: raddoppio ferroviario, senza gli 8 km Montecatini-Pescia si crea un tappo per Lucca, Pisa e Viareggio

Firenze, 28 febbraio 2017. Va assolutamente scongiurata la prospettiva di creare un ‘tappo’ all’altezza di Montecatini per i treni provenienti dal versante mare: Lucca, Viareggio e Pisa. Per questo, per il raddoppio della ferrovia Pistoia-Montecatini-Lucca, occorre andare avanti con i progetti previsti e realizzare i tracciati fino ad ora deliberati, quindi con l’attraversamento ‘a raso’ di Montecatini, tralasciando progetti avventuristici dai costi insostenibili ed evitando di perdere altro tempo al tavolo di discussione proposto da FS. E’ la presa di posizione del segretario generale Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni, alla luce delle ultime decisioni di Ferrovie-RFI riportate dalla stampa: via alla progettazione definitiva del tratto Pescia–Lucca, senza presentare progetti alternativi, richiesti dagli Enti locali, per l’attraversamento di Montecatini; il tratto Montecatini–Pescia non verrà realizzato, ma sarà semplicemente potenziata l’infrastruttura esistente; nel frattempo Ferrovie propone un tavolo tecnico per analizzare le problematiche esistenti. “Una soluzione – dice Boni – che ha spiazzato gli Enti locali, impegnati ancora oggi a trovare una improbabile soluzione per l’attraversamento di Montecatini.” “I lavori della Pistoia-Montecatini procedono speditamente – spiega il Segretario Fit – ma in questo modo mentre Montecatini avrà un collegamento efficiente e veloce verso Pistoia, Prato e Firenze, il resto della Toscana verso il mare (Lucca, Viareggio e Pisa) rimarrà penalizzato come oggi, perché l’imbuto fra Montecatini e Pescia manterrà le stesse attuali problematiche.” “E’ giusto – prosegue Boni – andare avanti con i lavori sulla Pistoia-Montecatini e sulla Pescia–Lucca, ma va ripensata immediatamente l’idea di lasciare indietro gli 8 Km fra Montecatini e Pescia, che vanno invece tenuti legati alla realizzazione dell’intera tratta sia per i tempi che per i finanziamenti (200 milioni di euro del Governo, 230 della Regione Toscana). Accettare di aprire il tavolo di discussione proposto da FS comporterebbe solo l’allungamento dei tempi; col rischio che, terminati gli altri tratti, gli stanziamenti per Montecatini vengano spesi su altre opere fuori dalla Toscana.” Per questo il Segretario Fit invita a sciogliere il nodo immediatamente. “Dobbiamo guardare al futuro dei giovani, al lavoro e allo sviluppo del territorio. La soluzione sostenibile sul piano dei costi e che consente di non chiudere la ferrovia esistente, è quella ‘a raso’. Ovviamente deve essere in armonia con il piano regolatore, deve contemplare l’eliminazione dei passaggi a livello e la realizzazione di nuovi cavalcavia e/o sottopassi sia pedonali che carrabili, rotatorie e nuove strade, per dotare la città di infrastrutture viarie necessarie per il turismo e lo sviluppo.” “Non possiamo pensare di rinviare perché, così facendo, passeranno altri 40 anni. I progetti avventuristici e futuribili, dai costi insostenibili, non sono praticabili, perché le risorse non sono infinite, così come non è sostenibile la chiusura della ferrovia per due anni. Per questi motivi – conclude Boni – riteniamo giusto che i comuni interessati esigano il rispetto dell’ambiente, il controllo degli stati di avanzamento dei lavori, il monitoraggio dei rumori e delle polveri e pretendano tutti gli accorgimenti per mitigare i disagi e la salute ed eventuali opere a compensazione per migliorare la vivibilità della città. Ma siamo fermamente convinti che bloccare le opere e l’ammodernamento del territorio, come si sta facendo, sia una scelta incomprensibile e ingiustificabile.”

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