Marche. Cgil, Cisl, Uil regionali: per contrastare la disoccupazione nelle Marche “servono politiche innovative ed efficaci. La regione cambi passo”

Pubblicato il 7 Mar, 2017

Ancona, 7 marzo 2017. “A circa 2 anni dall’insediamento della giunta regionale, è urgente aprire una rifles-sione seria sulla disoccupazione nelle Marche che ormai è strutturalmente intorno al 10% contro percen-tuali poco superiori al 3% a cui ci eravamo abituati . Non è pensabile affrontare la questione riproponendo i vecchi interventi del periodo pre-crisi. Oggi la complessità, la vastità e la diversità dei bisogni necessita invece misure più innovative e mirate in grado di dare risposte efficaci ai marchigiani più esposti alla vulnerabilità : disoccupati, lavoratori espulsi, giovani che faticano ad entrare nel mondo del lavoro e precari. In questo quadro, riteniamo, che la Regione Marche debba svolgere un ruolo propulsore per mettere in campo una nuova generazione di politiche attive più efficaci e moderne. Questo ruolo deve essere svolto su due fronti diversi e complementari: sperimentare nuove misure più co-raggiose ed incisive di politiche attive del lavoro e mettere a sistema in maniera strutturale la rete dei servi-zi per l’impiego. Dovranno essere garantite ai Centri per l’impiego pubblici dotazioni organiche e competenze del personale adeguate allo scopo di erogare servizi omogenei e di qualità. Al contempo riteniamo sia ormai il momento di mettere a sistema la cooperazione pubblico-privato ridefi-nendo il perimetro d’azione e il ruolo dei soggetti privati accreditati, che non sostituiranno i centri per l’impiego pubblici, piuttosto ne rafforzeranno la capacità di erogare servizi di qualità a chi cerca ed offre la-voro. Come sindacato, unitariamente abbiamo presentato alla Regione,da più di un anno, una proposta di speri-mentazione che metteva al centro l’inserimento e il reinserimento lavorativo attraverso: orientamento, formazione specifica e accompagnamento al lavoro. Invece assistiamo solamente a bandi di tirocini e borse lavoro che se non accompagnati adeguatamente a misure per favorire l’incontro tra domanda e offerta ri-schiano di divenire, in un contesto di crisi accentuata, solo uno strumento di sostituzione di lavoro dipen-dente a tutti gli effetti o poco più di un mero sostegno al reddito per alcuni mesi. Occorre una nuova progettualità di politiche attive del lavoro, condivise tra tutti i soggetti istituzionali e so-ciali, per rigenerare la speranza a migliaia di marchigiani più esposti alle conseguenze della crisi: giovani, donne, lavoratori espulsi e precari”. Così in una nota congiunta Cgil, Cisl, Uil Marche

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