Calabria. A Locri la marcia per la Giornata della Memoria e del ricordo delle vittime della mafia

21 marzo 2017 – “Decine di migliaia di persone, un unico scopo: far conoscere il volto pulito, onesto, laborioso della Calabria che s’impegna con abnegazione contro i pregiudizi ed i cliché negativi per i quali la ‘ndrangheta ci ha fatto conoscere al mondo ed ai quali opporre bellezza e cultura della legalità”. Con queste parole Rosi Perrone, segretario generale Cisl Reggio Calabria e Paolo Tramonti, segretario generale Cisl Calabria vogliono riassumere l’essenza della marcia organizzata da Libera per la Giornata della memoria e del ricordo delle vittime della mafia. “Da tutta Italia a Locri – aggiungono Perrone e Tramonti – grazie alla determinazione di Don Ciotti che, quotidianamente, ci fornisce quegli esempi fondamentali cui attingere per la corale opposizione ad ogni forma di criminalità. Giornate come quella odierna regalano un senso di appartenenza che ci inorgoglisce: l’adesione alla parte sana della comunità calabrese e reggina, la maggior parte, che desidera il cambiamento, che non riesce più ad accettare determinate dinamiche, che non vuole essere simbolo di un’arretratezza dipendente dalla volontà della società civile, bensì dettata da soprusi, da violenza, dall’esistenza di una zona grigia che ne condiziona le possibilità di crescita”. “Insieme al nostro apprezzamento – continuano – vogliamo anche ribadire che una realtà quale quella calabrese, e il comprensorio reggino in particolare, meritano una progettualità che coinvolga appieno le forze migliori che la nostra terra riesce ad esprimere. Quella gente, in netta superiorità numerica, che opera senza scorciatoie, che si spende, come sottolineato proprio da Don Ciotti durante la manifestazione, senza eroismi ma con coraggio, umiltà, generosità e responsabilità. Ecco, la responsabilità rappresenta per noi la conditio sine qua non”. “Dobbiamo tutti, e noi lo faremo – rimarcano Perrone e Tramonti – essere responsabili per divenire cassa di risonanza della legalità a tutti i livelli: lo sviluppo senza equità e opportunità che riequilibrino i territori, e quindi senza procedimenti trasparenti e partecipati nei progetti e negli investimenti, non può esistere. Legalità che non resti concetto, ma che diventi faro guida per il nostro essere soggetti propositivi”. “In definitiva – concludono i due segretari Cisl – lavorare ognuno, dal basso verso l’alto, avendo sempre presente che la battaglia alla criminalità, insieme al dialogo ed al confronto, deve essere patrimonio comune e strada maestra per l’avvio di un sereno, produttivo ed armonico sviluppo territoriale”.

Condividi