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Emilia Romagna. Reggio Emilia la prima provincia in Regione per il tasso di disoccupazione e la 2° in Italia

Reggio Emilia- 23 marzo 2017- Dai dati diffusi dall’Istat, Reggio Emilia si conferma, a inizio anno, la prima provincia in Regione per il tasso di disoccupazione e la 2° in Italia. Livelli occupazionali ai livelli pre-crisi nella città, dove l’occupazione vale la metà di città metropolitane come Genova, Roma e Firenze.

“A parità del metodo di analisi, in termini storici, questi dati hanno una loro valenza. E indicano che nella nostra provincia qualcosa è successo e la dinamica dei voucher è del tutto estranea al dato sulla disoccupazione.” Commenta William Ballotta, segretario generale della Cisl Emilia Centrale nell’analizzare i numeri dell’Istituto. “Se nel 2016 gli occupati sono stati 238.021, il 2,3% in più rispetto al 2015, è pur vero che il numero di occupati resta tuttavia inferiore al livello raggiunto nel 2008 di oltre 3.112 unità. Va anche rilevato però che la popolazione reggiana è aumentata di oltre 13.000 unità e le persone che non lavorano sono quindi , in termini assoluti, di più. Giova, comunque, rilevare che il tasso di occupazione è salito al 68,2% rispetto al 66,3% di un anno prima. Si tratta di 11 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale che si ferma al 57,2%”.
“Nel 2016, rispetto al 2015, la disoccupazione è calata dello 0,6% – aggiunge Michele Del Fabbro, segretario con delega al mercato del lavoro– “A inizio anno era al 4,7%: la seconda per ridotto tasso di disoccupazione, dietro solo a Bolzano e davanti a città forti come Bergamo, Verona, Bologna…”.

Per Del Fabbro c’è una chiave di lettura ulteriore della ripresa economica in atto in provincia di Reggio Emilia “Se compariamo questi dati con l’andamento dell’ ultimo decennio, il tasso di disoccupazione vede un deciso calo dal 2014 in poi, con una nota molto importante sull’occupazione femminile in netta crescita nell’ultimo biennio, e che supera di un 13% il tasso nazionale collocandosi al 61,6%! Reggio Emilia torna così ai primi posti per il tasso di occupazione femminile in Italia, sopra la soglia del 60%. Un valore che in Europa viene considerato indice primario per determinare l’occupazione non discriminante fra uomini e donne”. “Inoltre – aggiunge Del Fabbro – gli ultimi dati sull’export di Reggio ci collocano all’undicesimo posto in Italia e dimostrano l’apprezzamento all’estero del lavoro e delle produzioni della nostra provincia”.

“Inoltre riteniamo di non perdere di vista la vulnerabilità sociale – riprende William Ballotta- che interessa quasi un reggiano su sette, che fa riferimento a cassaintegrati, contratti di solidarietà, iscritti alle liste di disoccupazione, ma anche anziani soli, persone in difficoltà sociali, immigrati”. “Le dinamiche dell’occupazione/disoccupazione – spiega il segretario generale – hanno dimostrato di avere radici profonde. Il tema dei voucher di cui tanto si dibatte è, a nostro avviso, strumentale. Si è passati dal tutto al niente, quando bastavano modifiche a un sistema che, seppur anche a Reggio si dimostrava deteriorato, si doveva e poteva correggere”.
E ora?
“Come Cisl abbiamo in campo proposte delle politiche attive.”– conclude Ballotta – “Quando una persona perde il posto di lavoro non va lasciata sola! Per questo occorre investire sulla formazione delle persone e correggere i tirocini quando non sono adeguati alla crescita formativa dei giovani. Se vogliamo fare sul serio, se vogliamo assumere la sfida del lavoro, se vogliamo alzare il livello qualitativo del lavoro, la strada è questa.”

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