Toscana. A Firenze il 5 e 6 Aprile il Congresso della Funzione Pubblica Cisl della regione

Pubblicato il 4 Apr, 2017

Firenze, 4 Aprile 2017 – “Pubblico Impiego e Servizi Pubblici: Le professioni a servizio del Bene Comune” il tema al centro del Congresso della Fp-Cisl Toscana  che si terrà a Firenze il 5 ed il 6 Aprile. 90 mila i lavoratori pubblici nella regione che si trovano a “fare i conti con i tagli e l’incapacità di politica e dirigenza a riformare la macchina pubblica, per farli lavorare meglio e dare servizi migliori ai cittadini”. 

Settantasette delegati in rappresentanza di oltre 16 mila iscritti dei 10 territori provinciali della pubblica amministrazione e del privato sanitario e sociale, si ritrovano al Centro studi nazionale Cisl (via della Piazzola 71, Firenze) dal pomeriggio del 5 aprile, per parlare e dibattere delle sfide, dei problemi e delle prospettive del lavoro pubblico in Italia e nello specifico nella nostra regione.
Ai lavori saranno presenti il commissario nazionale Cisl Funzione Pubblica, Maurizio Petriccioli e il segretario generale della Cisl Toscana Riccardo Cerza.
Il Congresso si aprirà alle 14,30 di Mercoledì 5 con la relazione del segretario generale uscente della Fp Toscana, Marco Bucci.
“Si tratta di una fase complicata – dice Bucci – nella quale il sindacato del pubblico impiego e la Fp-Cisl hanno dovuto contrastare attacchi indiscriminati e luoghi comuni, tagli lineari ai servizi pubblici ed un blocco nel rinnovo dei contratti nazionali che è inaccettabile. Sono stati anche gli anni in cui la Fp-Cisl per prima ha lanciato una sfida importante alla politica e alla dirigenza del pubblico impiego, per riformare la pubblica amministrazione e renderla più vicina ai bisogni dei cittadini, più produttiva ed efficiente, in grado di stare al passo con i tempi e con le sfide che il nostro Paese e la nostra regione hanno davanti.”
“A oltre 7 anni dall’inizio del blocco del rinnovo del contratto nazionale milioni di lavoratori pubblici, oltre 90 mila in Toscana – continua Bucci – hanno perso sul potere di acquisto fra i 2500 e i 4000 euro annui. Se a questo si aggiunge una situazione di pesantezza crescente nei luoghi di lavoro per effetto dei tagli e del blocco del turn over (l’età media dei dipendenti pubblici è ormai sopra i 53 anni) le preoccupazioni della Cisl non possono che aumentare”.

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