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Lombardia. Inps, presidio a Milano dei lavoratori dell’ente contro i disagi dovuti all’ennesimo piano di riorganizzazione

Pubblicato il 6 Apr, 2017

Milano, 6 aprile 2017 – Protestano domani a MIlano davanti alla sede dell’Inps dalle ore 11.00 alle 12.30 i lavoratori e le lavoratrici dell’ente che fanno capo a Cgil, Cisl, Uil, Cisal ed alle rispettive Rsu dell’area metropolitana,  per protestare contro  le continue riorganizzazioni dell’ente dettate da cambi di governance nazionale o regionale o territoriale che impediscono di trovare “le condizioni minime di stabilità indispensabili per una reale integrazione con gli enti soppressi ex INPDAP ed ex ENPALS, e una presenza consistente e articolata nell’area metropolitana”. “Ancora una volta – infatti, si legge ij una nota congiunta di FP CGIL CISL FP UIL PA CISAL RSU – si è di fronte all’introduzione di una nuova organizzazione che rappresenta un importante cambiamento strutturale. I ripetuti trasferimenti di personale e degli archivi, – prosegue la nota –  le modifiche della logistica e dell’assetto dell’Istituto in un territorio così complesso come l’area metropolitana milanese, mal si conciliano con un clima lavorativo adeguato alla garanzia dell’erogazione di servizi e prestazioni e ad attività di sportello e consulenza di qualità”. I sindacati spiegano come “il clima di esasperazione in cui versa il personale che, ormai, nella ridotta consistenza ha oltrepassato la soglia critica necessaria affinché si possano raggiungere gli obiettivi determinati dalla domanda dell’utenza e fissati dall’Istituto”, si aggravi “a fronte di una utenza che vive quotidianamente condizioni di disagio sociale, lavorativo e previdenziale”

“L’ultima decisione dell’istituto- spiegano – di lasciare la zona di via Pola, per effetto della disdetta della locazione da parte della proprietà, trova i lavoratori e le rappresentanze sindacali in totale disaccordo. Non può essere condivisa la scelta di lasciare il presidio di una zona del territorio milanese così importante nella sua collocazione. Presunti risparmi ed economie di gestione non possono essere fatti a scapito dei servizi erogati alla cittadinanza. Si taglino i veri sprechi, dati da milioni di euro spesi per continue ristrutturazioni di sedi e spostamenti di personale e archivi per permanenze di pochi mesi” concludono.

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