Sardegna. Per la Filca regionale si rilancia l’edilizia con una legge urbanistica, la riqualificazione e un’edilizia a km zero

Cagliari, 20 aprile 2017. Sono tre le priorità di cui ha bisogno la Sardegna per far uscire il settore edile da una crisi che ha forti ricadute su tutto il tessuto produttivo isolano: una legge urbanistica, ricostruire riqualificando e rigenerando, puntare a un’edilizia a chilometro zero. Giovanni Matta, segretario generale della Filca (edili Cisl), le ha indi-cate questa mattina nella relazione con cui è stato aperto , ad Abbasanta, l’XI Congres-so delle federazione davanti a 114 delegati in rappresentanza di circa 11 mila iscritti. La Sardegna deve muoversi più delle altre regioni per far ripartire la ripresa economica. Una recente classificazione delle regioni d’Europa curata dall’Unione Europea colloca la nostra al 230.mo posto su un totale di 268 regioni. Oltre 120mila senza lavoro a cui si somma un numero di pari valore, definiti dall’Istat:scoraggiati. Interi settori edili sono letteralmente scomparsi nella nostra regione: le seconde lavorazioni del comparto lapi-deo, manufatti, laterizi. Altri hanno subìto un drastico significativo ridimensionamento: il sughero che pur costituendo un’eccellenza produttiva made in Sardinia sconta oggi non poche difficoltà, il legno che ha registrato la chiusura di molte piccole aziende di-mezzando la sua capacità produttiva e occupazionale. Per far ripartire in grande stile l’occupazione una ricetta possibile è il varo di un di un pacchetto sostanzioso d’interventi sulle dotazioni infrastrutturali. In questa categoria, fatto 100 l’indice medio nazionale, la Sardegna esprime un valore medio di 56, che scende a 48 per le strade, addirittura a 18 per le ferrovie. Aumenta per porti e aeroporti mentre si ritorna in basso se si guarda le infrastrutture scolastiche ed ospedaliere. La so-la azione di prevenzione dal dissesto idrogeologico di cui ha bisogno il suolo sardo ne-cessita di una dotazione finanziaria di 1miliardo e 250milioni. Anche il recupero del patrimonio ambientale con la bonifica di ben 438 siti inquinati rappresenta un’opportunità di lavoro. All’insegna di tre R il rilancio del settore edile sardo: Ricostruire per valorizzare il grande patrimonio abitativo. Riqualificare per non di-sperdere l’enorme patrimonio immobiliare . Rigenerare per portare gli insediamenti verso un efficientamento energetico che riscopra impiego di materiali, tecniche costrut-tive, ricerche urbanistiche e progettuali in sintonia con l’esigenza odierna di curare una maggiore attenzione per gli effetti, generati dalle attività umane sull’ambiente, sul clima ect.

Condividi