1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Dai Territori
  6. /
  7. Dai Territori > Puglia
  8. /
  9. Puglia. Regolamento Edilizio Tipo...

Puglia. Regolamento Edilizio Tipo (RET), Filca Cisl: serve una fase transitoria ed un azione di supporto ai piccoli comuni

Pubblicato il 4 Mag, 2017

4 Aprile 2017 – “Serve una fase transitoria ed un azione di supporto della Regione Puglia nei confronti dei piccoli comuni”. Questa la richiesta delSegretario generale della Filca Cisl Puglia, Crescenzio Gallo, riguardo alla delibera della Regione Puglia sul recepimento del Regolamento Edilizio Tipo (RET) che con l’accordo tra Stato e Regioni dovrà diventare uguale in tutto il territorio nazionale nei prossimi sei mesi.”Ancora una volta scatta la confusione nel settore edile pugliese. Come se non fosse un comparto già fortemente condizionato dalla crisi di questi anni” sottolinea ancora Gallo. “I Comuni sono obbligati a recepire e mettere in pratica il RET – osserva Gallo – con gravi disguidi che nasceranno tra il vecchio sistema di licenze edilizie e l’applicazione del nuovo che, senza una fase transitoria, creerà una fase di stallo simile a quanto sta accadendo per il Nuovo Codice degli Appalti. In Puglia non ce lo possiamo permettere visto che ogni 100 cantieri edili denunciati alle casse edili 80 sono relativi ad edilizia civile per nuove abitazioni, ristrutturazioni o recupero”. Secondo la Filca per affrontare al meglio questa fase di passaggio senza provocare ulteriori blocchi ad un settore che ha visto negli ultimi anni una crisi più dura del cemento con il calo di quasi il 31% degli occupati (passati dai 60.500 addetti censiti nelle Casse edili per l’anno 2008 ai 42.287 addetti per il 2016 con un perdita di 18.213 lavoratori) serve una fase transitoria ed un azione di supporto della Regione Puglia nei confronti dei piccoli comuni. “In Puglia – sottolinea Gallo – sappiamo anche che su 258 comuni 156 sono sotto la soglia dei 10 mila abitanti, quindi non hanno Uffici Tecnici adeguati, oppure fanno parte di unioni di Comuni a cui fa capo un solo tecnico comunale. Rischiamo un black out tecnico-istituzionale innescato dalle delibere di recepimento del Regolamento”.

 

Condividi