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Lazio. Comune Roma, Terrinoni (Cisl Roma Capitale Rieti): “Serve patto sociale per la capitale”

Pubblicato il 8 Mag, 2017

Roma, 8 maggio 2017 – “Il nuovo contratto decentrato che rimette in ordine il rapporto di lavoro tra i 23mila dipendenti e il Comune di Roma è il frutto positivo di un percorso di confronto sindacale, a momenti anche aspro, che ha attraversato tre anni e due consiliature”. Interviene così Paolo Terrinoni  dal Consiglio generale della Ust territoriale, a  pochi giorni dal nuovo accordo decentrato siglato il 4 maggio per stabilire le modalità di pagamento della parte variabile del contratto degli oltre 23.000 lavoratori di Roma Capitale, un accordo che chiude una vertenza iniziata nel febbraio 2014. “Va riconosciuto quindi grande merito – ha tenuto a sottolineare Terrinoni –  alla tenacia dei sindacati di categoria che in questi anni hanno lottato per superare l’atto unilaterale dell’ex sindaco Marino e arrivare ad una riforma del salario accessorio condivisa con le parti sociali”. Lo ha detto Paolo Terrinoni, segretario generale della Cisl di Roma Capitale e Rieti, . “Detto questo, però, dobbiamo anche ricordare a questa Amministrazione che Roma non finisce dentro il perimetro del Campidoglio e le vertenze di lavoro che stanno lacerando il nostro territorio sono ancora lì e nessuna è stata risolta. Mi riferisco alle crisi aziendali come Almaviva che ha tolto gli stipendi a 1666 persone, a partecipate del Comune dal futuro incertissimo come Multiservizi i cui dipendenti sono scesi in piazza sabato scorso, agli esuberi annunciati da Sky e la fuga dell’azienda a Milano, fino all’ultimo dramma occupazionale di Alitalia con 12mila dipendenti a rischio insieme a migliaia di posti di lavoro nell’indotto. Roma è una capitale in profondo declino, dal 2005 a oggi ha perso oltre 4 punti percentuali di Pil, ma qualcuno pensa ancora che basti un amministratore di condominio per salvarla. Purtroppo non è così e a pagarne il conto sono sempre i soliti: lavoratori, cittadini, pensionati, famiglie, giovani. Invertire la tendenza sarà una lavoro difficile. Per questo riteniamo da tempo che occorra avviare un percorso unitario di confronto tra istituzioni locali, nazionali e parti sociali, un vero e proprio Patto sociale per Roma, per arrivare ad un modello condiviso di città, concordando insieme progetti e interventi in settori cruciali come il lavoro, la mobilità, l’edilizia, il welfare, la cultura”.

 

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