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Puglia. Castellucci (Cisl Taranto Brindisi): “Nessuna alternativa al dialogo sociale per risolvere le criticità territoriali di Brindisi”

Pubblicato il 21 Giu, 2017

Brindisi, 20 giugno 2017. “Il report dei primi cinque mesi del 2017, concernente l’attività dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro (Itl) di Brindisi che riferisce di un tessuto economico territoriale debole e con il 73% di aziende grandi e piccole gravate da irregolarità sostanziali, non solo non può lasciare meravigliati né indifferenti quanti rivestono responsabilità istituzionali, politiche, parlamentari, amministrative, sociali ma dovrebbe obbligare ad un cambio radicale di rotta – di maggiore legalità e profilo culturale innanzitutto – perché siano individuati correttivi immediati. Anche la recente stagione congressuale 2017 della Cisl Taranto Brindisi ha analizzato e denunciato, per la verità, le medesime situazioni critiche, a cominciare dalle scarse misure poste in essere, pressoché in tutti i settori produttivi, per la salvaguardia di salute e sicurezza dentro e fuori i luoghi di lavoro. Ulteriori approfondimenti della nostra analisi hanno focalizzato il preferibile ricorso al massimo ribasso, le irregolarità diffuse negli appalti e nei subappalti, lo sfruttamento della manodopera, la presenza di lavoro grigio e nero, il caporalato in tutti i settori produttivi, l’evasione fiscale e contributiva, la concorrenza sleale tra Aziende ovvero tra chi rispetta i contratti collettivi e chi furbescamente li ignora o li aggira. Un contesto socio-economico spesso non chiarissimo, insomma, dove rischiano, addirittura, di essere degradate a casualità od a mera cronaca notizie come quella degli ultimissimi quattro arresti per caporalato eseguiti sulla base di un’ordinanza del gip del Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura, per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, a danno di una manodopera prevalentemente dei territori di Brindisi e Taranto. Di fatto, non dovrebbe mai esistere un bisogno di lavoro – che in definitiva è sempre connaturato alla dignità di ogni persona – né di reddito per sostentare la propria famiglia, che possano essere barattati con privazione di diritti o, peggio, come accade in tanti casi, con asservimento psicologico. Riteniamo, perciò, che al netto dell’azione meritoria e indispensabile degli Enti strumentali e delle Forze dell’Ordine deputate ai controlli, debba essere recuperato il dialogo sociale per ciò che lo stesso rappresenta e produce in altre aree del Paese, in quanto valore indispensabile per tutte le componenti in campo: dal sistema delle Imprese ai lavoratori dipendenti diretti e dei sistemi appalto e indotto, dal sistema fiscale a quello previdenziale. Si guardi, ad esempio, alla contrattazione di secondo livello e al dramma del Mezzogiorno dove la stessa è poco presente. Lo scorso 13 giugno la Cisl nazionale, alla presenza del Segretario generale Annamaria Furlan, ha presentato il 3° Rapporto Ocsel che ha analizzato i contenuti di 2.094 accordi, frutto della contrattazione decentrata svolta negli anni 2015 e 2016 in 1.478 aziende che occupano 753.304 addetti. Mentre il 32% degli accordi registrati sono relativi a gruppi presenti in più regioni del territorio, un altro 48% riguarda imprese del Nord, il 14% quelle del Centro e solo il 6% il Sud e le isole, a dimostrazione di un certo squilibrio territoriale che vede la contrattazione di secondo livello svilupparsi soprattutto nelle aree maggiormente dinamiche economicamente del Paese. Pertanto, a seguito anche di questi dati analizzati, come Cisl Taranto Brindisi riteniamo strategico e centrale per lo sviluppo di questo territorio, che nel dibattito pubblico torni ad avere un posto di rilievo la contrattazione decentrata capace di coinvolgere attivamente all’insegna della detassazione , per esempio, introdotta dal governo, sia l’impresa che i lavoratori, dando loro strumenti e protagonismo attivo. Pensiamo, a tal proposito, ai contratti integrativi provinciali di lavoro, nel territorio brindisino, dove quello agricolo è ancora attesa di essere sottoscritto, dove solo da poco è stato rinnovato quello del settore edile ma dove non va sottovalutato che nel settore terziario – vigilanza e turismo su tutti – da decenni non si rinnovano. Nel nostro territorio, l’attuale ruolo istituzionalmente residuale della Provincia, la gestione commissariale del comune capoluogo che però si è già aperta al confronto con le OO.SS. con l’incontro programmato per i prossimi giorni, quella sorta di crisi politica, da molti tifata, sperata e che a livello nazionale sembrerebbe spingere per elezioni anticipate, non diventino alibi per aggiungere negatività a negatività, come a sperare in una fantomatica età dell’oro che non arriverà mai senza il ruolo positivo, propositivo e corresponsabile di tutti gli attori istituzionali e sociali brindisini. Al riguardo, nel rilevare il ruolo fortemente attivo e propositivo del Prefetto, nell’affrontare le problematiche a favore della contrattazione sociale per lo sviluppo, riteniamo debba essere capitalizzata la disponibilità pubblicamente espressa a nome del Governo dal Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, su una ipotesi di Tavolo interistituzionale, per il rilancio di queste aree e per l’occupazione aggiuntiva nell’area brindisina. La città capoluogo e tutte le espressioni territoriali non si lascino sfuggire questa opportunità, anzi facciano tesoro di analoghe esperienze territoriali come quella di Taranto e definiscano armonicamente un luogo, come la Prefettura, quale riferimento istituzionale di attrazione e di sintesi di una concertazione che, per quanto ci riguarda, non ha alternative né può essere più rinviata”. Così in una nota il Segretario generale della Cisl Taranto Brindisi.

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