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Sardegna. I lavoratori della Formazione professionale chiedono interventi urgenti su crisi e garanzie occupazionali

Cagliari, 5 luglio 2017-  Prosegue la mobilitazione dei lavoratori della Formazione professionale per sollecitare l’adozione d’interventi urgenti sullo stato di crisi del sistema regionale del settore. Con un sit in convocato dalla Cisl regionale presso la sede dell’Assessorato al Lavoro e alla Formazione Professionale oggi a Cagliari, i lavoratori sollecitano un incontro con l’Assessore Virginia Mura per chiedere interventi contro la crisi e garanzie occupazionali. 16 gli operatori dell’ENAP SARDEGNA licenziati e ancora privi di risposte concrete. Ma più di 200 gli operatori che potrebbero trovarsi in situazione di rischio.

In particolare , tra le richieste all’Assessorato al Lavoro e FP, a tutta la Giunta Regionale ed anche al Consiglio Regionale, la convocazione urgente e l’apertura di un tavolo di trattativa per individuare soluzioni concrete finalizzate alla salvaguardia occupazionale dei lavoratori soprattutto per coloro che si trovano in condizioni di perdita del posto di lavoro; il rilancio del comparto attraverso l’adozione di un nuovo modello di governo del sistema delle Politiche Attive e della Formazione Professionale riconosciuto, innovativo, flessibile, coerente con i bisogni. Uno degli aspetti di maggior debolezza delle politiche attive per il lavoro è oggi quello della formazione professionale, il cui ruolo è essenziale per promuovere nuovo lavoro nell’Isola

IL DOCUMENTO CISL: 

Da anni la Cisl sollecita una norma che restituisca al sistema della FP la dignità che solo in Sardegna gli è stata tolta. Formazione professionale che operi sul solco della costruzione di una filiera della conoscenza collegata al lavoro ancora troppo debole nell’Isola, insistendo maggiormente sui progetti di integrazione fra scuola e lavoro. Una riforma per ora annunciata e per la quale le parti sociali attendono ancora di essere convocate.

La Cisl pone l’esigenza di una diversa partecipazione delle parti sociali regionali e territoriali alla programmazione delle azioni di politica attiva, in particolare quelle che promanano dal Fondo Sociale Europeo, per il quale è atteso un recupero del ruolo partenariale nella programmazione delle risorse.

La Cisl sarda e la Cisl scuola pongono al centro del confronto con la Regione:

UNA NUOVA STAGIONE DI PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA
 manca ormai da troppi anni una strategia di lungo termine per lo sviluppo “non spot” del capitale umano della Sardegna con uno stanziamento annuale di risorse a valere sui fondi del Bilancio regionale che garantisca “in continuità” il diritto alla formazione e alle Politiche attive per i cittadini sardi e per il sistema produttivo e che permetta di superare la “limitazione” dell’utilizzo dei soli fondi della programmazione comunitaria che devono essere aggiuntivi e non sostitutivi all’interno di una visione di sistema di sviluppo della nostra Isola che traguardi almeno i prossimi tre anni.

I PAGAMENTI DELLA PA:
il tema dell’erogazione dei rimborsi alle agenzie formative per le attività realizzate e regolarmente rendicontate: ben 14 milioni di euro il credito esigibile al 31 dicembre 2016. La RAS paga le spettanze alle Agenzie formative in media con 250 giorni di ritardo. Senza liquidità le Agenzie mettono ogni mese in forse il pagamento degli stipendi e a rischio l’esistenza stessa dei posti di lavoro. È necessario agire strutturalmente con l’adozione di un nuovo sistema che programmi e garantisca le erogazioni alle agenzie almeno bimestralmente, che superi “la dipendenza dalle burocrazia contabile” con la semplificazione amministrativa per porre al centro le Politiche e soprattutto le persone e le comunità.

La TUTELA E VALORIZZAZIONE DEGLI OPERATORI DELLA FP:
gli oltre 200 operatori della FP sono una risorsa strategica per la nostra regione, la loro tutela e la loro valorizzazione sono elemento fondante per un sistema che in costante “collaborazione con la regione sarda” offra opportunità di crescita, cittandinanza e sviluppo personale e professionale ai cittadini sardi. Vanno però affrontati alcuni nodi di criticità che ancora oggi permangono:

  • il primo attiene ai 16 operatori dell’ENAP SARDEGNA, licenziati e ancora privi di risposte concrete
  • Il secondo attiene ai lavoratori che sono all’interno di percorsi di solidarietà e prossimità, con la relativa riduzione oraria e stipendiale e sempre più a rischio di licenziamento ed infine per altri ancora maturano ritardi importanti di alcune mensilità di stipendi arretrati. Per questo la CISL rivendica e richiede in particolare al Consiglio Regionale, l’adozione di adeguate soluzioni normative relative all’inserimento nella lista speciale di cui all’art. 6 comma 1 lettera f della L.R. n. 3 del 05/03/2008 dei 77 lavoratori, illegittimamente esclusi da tale diritto.

La CISL auspica che questa possa essere, finalmente, l’occasione per portare ad un sistema compiuto, con un’offerta effettiva e costante nel tempo, per passare da un insieme saltuario di bandi (legati più alle esigenze della spendita e rendicontazione comunitaria del FSE) ad un catalogo quanto più ampio e continuo. Per la revisione strutturale e l’adozione di un nuovo modello di gestione dei pagamenti coerente e tempestivo con le esigenze di prossimità dell’azione di politica attiva e di Formazione Professionale, che i soggetti accreditati svolgono costantemente nel territorio.

Sarà quindi richiesto uno sforzo decisamente più intenso di quanto accaduto finora, ma allo stesso tempo si tratta, di un’ottima occasione per edificare un vero sistema di politiche attive del lavoro, in grado per davvero di rispondere ai bisogni dei lavoratori e di non lasciare per strada nessuno”.

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