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Piemonte. Caos province: Cgil Cisl Uil sul piede di guerra

Pubblicato il 27 Mag, 2015

Torino, 27 maggio 2015. “Il nuovo Ddl della Regione Piemonte presenta alcune luci ma ancora tante ombre. Decine di posti di lavoro sono a rischio e i servizi ai cittadini pesantemente compromessi. Al termine dell’incontro di questa mattina in Regione con il vicepresidente Reschigna, ci siamo impegnati a presentare entro 10 giorni tutte le osservazioni e le proposte di modifica al Ddl. Abbiamo inoltre chiesto di definire con certezza quelle intese regionali e locali con province e comuni che permettano di non perdere neppure un posto di lavoro e di assicurare servizi e prestazioni su tutto il territorio piemontese, agendo su tutte le leve necessarie per evitare situazioni di dissesto e pre dissesto delle province”.

Questo il commento di Gianni Esposito, Daniela Volpato e Roberto Scassa, segretari regionali di Cgil Cisl Uil Funzione Pubblica al termine dell’incontro che si è svolto questa mattina nella sede della Regione Piemonte, in piazza Castello a Torino.
Circa cinquecento dipendenti, provenienti da ogni angolo della regione, sono rimaste in presidio e sotto il sole per ore ad aspettare l’esito del vertice che si è concluso con la riconvocazione di un tavolo regionale entro due settimane.

L’iniziativa si è svolta nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici delle Province, in programma in tutta Italia, tra presidi, flash mob e assemblee contro il caotico processo di riordino istituzionale e dopo la manifestazione nazionale di sabato 11 aprile a Roma.

Cgil Cisl Uil denunciano che a rischio non sono solo i servizi e i posti di lavoro collegati alle funzioni non fondamentali, ma, fin dora, anche quelli delle funzioni fondamentali a seguito del taglio dei trasferimenti e del caos istituzionale che si è venuto a determinare, denunciato dalla Corte dei Conti e dalla stessa Conferenza delle Regioni. Nessuna certezza neppure sull’utilizzo di alcuni strumenti di supporto quali i pensionamenti con le regole pre Fornero e soprattutto sulla mobilità presso altre pubbliche amministrazioni.

“Su questo tema – continuano Esposito (Cgil), Volpato (Cisl) e Scassa (Uil) – la confusione regna sovrana. Anche in Piemonte le amministrazioni pubbliche proseguono i loro piani assunzionali senza alcuna reale verifica e coordinamento da parte della Regione della possibilità di impiego dei lavoratori in esubero delle province. Per queste ragioni, la mobilitazione di oggi prosegue anche domenica 31 maggio alla partenza della tappa del giro d’Italia a Torino per affermare con forza che la politica regionale deve adottare impegni vincolanti che mirino alla difesa dei servizi offerti ai cittadini alla garanzia del lavoro e del reddito per i lavoratori”.

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