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Lazio. Sindacati e Associazioni, presidio il 26 luglio a Tor Bella Monaca per la legalità, contro il razzismo e la violenza

Pubblicato il 20 Lug, 2017

Roma, 20 luglio 2017 – “Per richiamare l’attenzione delle forze politiche e delle istituzioni locali e nazionali, della Prefettura, sui rischi per la sicurezza e per la convivenza civile a causa degli episodi di violenza avvenuti nella periferia romana ad opera di determinate forze politiche” CGIL Roma e Lazio, CISL Roma Capitale Rieti, UIL Roma e Lazio, Acli Roma e Provincia e Acli Lazio, Anpi Roma, Arci Roma e il Coordinamento di Libera di Roma hanno indetto per il 26 luglio alle 18.00 un presidio a Tor Bella Monaca, nel piazzale antistante la chiesa di Santa Maria Madre del Redentore, via Duilio Cambellotti 18, chiamando a partecipare tutte le forze democratiche: politiche, sociali,  dell’associazionismo del volontariato. 

“Molti gli espisodi di violenza  avvenuti nella  periferia romana che devono seriamente preoccupare tutte le forze democratiche e le stesse istituzioni” sottolineano sindacati e associazioni nel comunicato congiunto chiedendo “la convocazione urgente di un tavolo per la sicurezza e la legalità della Capitale da parte della Prefettura alla presenza di Comune, Regione, Questura per porre in atto le necessarie misure che prevengano altri episodi e garantiscano la convivenza e il rispetto delle garanzie democratiche per tutti i cittadini”.

Tra questi i numerosi episodi ricordano:l’aggressione a Tor Bella Monaca di danni di un cittadino italiano di origini bengalese; la manifestazione organizzata contro i migranti al Tiburtino Terzo; il presidio annunciato per il 7 luglio, sempre a Tor bella Monaca, poi sospeso; incidenti e aggressioni, 11 luglio di fronte alla sede di ASIA USB e del PD, che stava svolgendo il proprio congresso municipal; l’aggressione ai migranti venditori ambulanti sulla spiaggia di Ostia, che segue le aggressioni a giovani delle associazioni di volontariato del medesimo territorio. Sindacati e associazioni segnalano anche “le preoccupanti contiguità tra queste formazioni protagoniste degli episodi succitati e fenomeni di illegalità, in alcuni settori, quali le occupazioni delle case popolari. I movimenti e forze politiche che interpretano in modo violento l’impegno politico  – sottolineano – stanno realizzando una preoccupante strategia della tensione strumentalizzando i disagi reali dei cittadini romani che vivono nelle periferie: disoccupazione, degrado, mancanza di servizi e di abitazioni, la presenza e gli affari della criminalità organizzata. Uno stato di forte disagio che rischia sgretolare i legami di solidarietà anziché rafforzarli, e di generare una infinita “guerra tra poveri” in cui a vincere non è nessuno e a perdere sono le persone e i loro diritti, a partire da chi fa più fatica. Dal diritto a vivere in un ambiente sano in cui non si concentrino discariche abusive e preoccupanti fenomeni di combustione, al diritto di vivere in quartieri dove non siano le mafie a farla da padrone con i loro affari e la loro violenza. Fino alla necessità di costruire un sistema di accoglienza diffuso ed efficace, che garantisca inclusione, armonia e solidarietà tra le persone, sono solo alcune delle questioni che richiedono un’attenzione prioritaria da parte delle istituzioni, della politica e delle forze sociali”. 

 

 

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