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Toscana. Aeroporto di Firenze: a rischio posti di lavoro

Pubblicato il 4 Ago, 2017
4 agosto 2017. Sono 20 i posti a rischio a seguito dell’incontro in Prefettura a Firenze,concluso in maniera negativa. Si va  dunque verso lo stato di agitazione e lo sciopero all’aeroporto di Firenze per i lavoratori dei cosiddetti trattorini e nastri.
“In ballo – spiega Stefano Boni, segretario generale della Fit-Cisl Toscana – ci sono il salario e il posto di lavoro per una ventina di persone, che da anni svolgono questa attività, con contratti a termine, direttamente per Toscana Aeroporti. Ora però la società ha bandito una gara per l’affidamento del servizio all’esterno. L’aggiudicazione è prevista in autunno, il cambio di gestione a inizio 2018. Il rischio, molto concreto, è che ad aggiudicarsi l’appalto sia qualche cooperativa che ha già personale da impiegare. Il che significherebbe che chi da tempo, anche 4 anni in qualche caso, svolge questo lavoro con contratti rinnovati via via e nella speranza di una stabilizzazione, si trovi per strada all’improvviso.”
“Un altro aspetto che non convince – dice Roberto Iuorio, responsabile Fit-Cisl dell’aeroporto di Firenze – è che oggi ai lavoratori viene applicato il contratto del ‘trasporto aereo’, ma c’è il rischio che chi vincerà l’appalto voglia applicare il ‘multiservizi’, che significa 2 o 300 euro in meno di stipendio mensile.” Temi su quali i sindacati hanno chiesto, invano finora, un impegno da parte di Toscana Aeroporti, “perché – riprende Boni – non è accettabile che chi lavora spalla a spalla e svolge attività simili non abbia stipendio e diritti simili; non ci possono essere figli di un dio minore tra quanti operano, in modo diretto o indiretto, per Toscana Aeroporti.
Per questo la organizzazioni sindacali sono pronte, al termine del periodo di franchigia estiva nel quale non è consentito scioperare, a indire lo stato di agitazione e proclamare uno sciopero. “L’azienda non ha voluto trovare mediazioni – conclude Boni- ed è stata elusiva nelle risposte. Ma noi non ci arrendiamo: non possiamo abbandonare questi lavoratori in mezzo alla strada.”

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