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Cagliari. Ati Ifras: Il reinserimento dei lavoratori va troppo a rilento

Pubblicato il 12 Ago, 2017

Cagliari, 12 agosto 2017. Procede a rilento il percorso di inserimento ed esodo dei 520 lavoratori ex dipendenti dell’ ATI IFRAS licenziati il 31 dicembre 2016. L’iter, concordato con i sindacati, per il reimpiego programmato dei lavoratori, comincia ad accusare preoccupanti ritardi. Ruolo importante del Consorzio per il rilancio di alcune aree di interesse del Parco Geominerario. Primo adempimento è la predisposizione di un piano di accompagnamento alla pensione di circa 130 lavoratori. Un’operazione affidata all’INSAR, che può contare anche sulle risorse destinate dalla Giunta regionale a coprire lo sfoltimento dei ranghi lavorativi. La Cisl attende di conoscere i nomi dei lavoratori che saranno accompagnati all’esodo. Altri 118 operai e tecnici saranno assunti direttamente da IGEA. Un’altra parte importante dell’operazione salvataggio riguarda il censimento delle qualifiche e delle competenze dei lavoratori che dovrebbero essere collocati, a tempo determinato, in società controllate dalla Regione o in Enti pubblici locali, per un periodo-ponte, in attesa di individuare – attraverso un bando ad evidenza pubblica – un soggetto imprenditoriale al quale sarà affidato il nuovo Piano del parco geominerario storico e ambientale della Sardegna. Tale soggetto dovrà farsi carico in via definitiva dei lavoratori che compongono l’attuale bacino occupazionale. La Giunta ha definito e completato, con le integrazioni ritenute necessarie, l’elenco dei progetti presentati dagli enti pubblici (comuni, province e consorzi) che dovranno stipulare una convenzione con l’Aspal. L’Agenzia per le politiche attive del lavoro avrebbe dovuto procedere alla stipula delle convenzioni con i primi enti locali entro il 30 maggio. Invece poco o nulla si è mosso, nonostante l’approvazione della legge di Stabilità per l’anno 2017 abbia stanziato le risorse finanziarie necessarie a garantire la realizzazione degli interventi proposti. La Cisl ritiene importante il ruolo del Consorzio del Parco Geominerario che ha risolto il problema interno relativo all’organo di governo. Lo stesso consorzio ha presentato un progetto che, se accettato dalla Regione, potrà dare occupazione e garantire i lavori in diverse aree di interesse del Parco. Il parco geominerario è sicuramente una grande risorsa ambientale, culturale, anche lavorativa della Sardegna e di 81 comuni che in tutta l’isola ne fanno parte. Un bene naturale da far ripartire al più presto, anche per combattere gli attacchi cui, in questa estate, la Sardegna è stata sottoposta dagli incendi. Il sindacato chiede altresì alla Regione di risolvere i problemi che hanno fino ad oggi impedito il trasferimento all’ATI IFRAS di notevole risorse, molte delle quali sono stipendi, assicurazioni e liquidazioni spettanti ai lavoratori.

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