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Potenza. Gambardella (Cisl): Dopo confronto con governo si passi alle politiche per occupabilità

Pubblicato il 30 Ago, 2017

Potenza, 30 agosto 2017. Al termine dell’incontro in Regione sul reddito minimo di inserimento, il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, ha detto che “finalmente è stata fatta chiarezza sul ruolo che gli enti locali dovranno rivestire nella fase attuativa della misura e nei successivi interventi finalizzati al concreto inserimento occupazionale dei beneficiari del reddito minimo”. Per il leader regionale della Cisl “bisogna dare atto al neo assessore Cifarelli e al presidente Pittella di aver finalmente impresso un’importante accelerazione al programma dopo troppi mesi di ritardo. Resta il fatto che si tratta di una prima e parziale risposta alle situazioni più gravi di bisogno sociale diffuse in regione, così come drammaticamente evidenziato dal gran numero di richieste avanzate, circa 12 mila, a fronte di sole 3.870 domande accettate”. “Il reddito minimo di inserimento – continua Gambardella – è una risposta temporanea finalizzata esclusivamente al sostegno al reddito ma non è, o non è ancora, una misura organica in grado di creare vere e proprie opportunità di lavoro. Proprio questa è la sfida che ci attende nei prossimi mesi: passare dalle politiche per l’occupabilità, vale a dire quelle che migliorano le competenze e le potenziali possibilità per essere impegnati, alle politiche per l’occupazione, ovvero alla creazione di veri e propri posti di lavoro. Una sfida che non può che passare da una più organica collaborazione tra Regione, Comuni, parti sociali, imprese, cooperazione, Lab e centri per l’impiego per mettere nelle condizioni i beneficiari del programma di avere un lavoro dignitoso e regolarmente retribuito per uscire dalle secche della povertà e della marginalità sociale. A tal proposito – conclude il segretario della Cisl – andranno inviduati gli ambiti in cui immaginare concreti percorsi di inserimento lavorativo, come la filiera ecologica dei rifiuti, a partire dalla raccolta differenziata, che nella nostra regione sconta ritardi e difficoltà ataviche nonostante la disponibilità di adeguate risorse finanzarie derivanti dalla fiscalità locale”.

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