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Puglia. Cisl: Piano regionale su Politiche Sociali ha bisogno di partecipazione

Bari, 14 settembre 2017. Al Convegno organizzato domani dalla Regione Puglia alla Fiera del Levante diremo che il cambiamento di rotta non c’è stato“La partenza non è delle migliori: il ruolo di coordinamento che la Regione Puglia dovrebbe esercitare sulle Politiche Sociali in questi anni non ha funzionato nel rapporto con gli Ambiti Territoriali”. In Puglia abbiamo avuto 45 modelli diversi di intervento, con diversificati e non omogenei livelli di prestazioni sociali, esattamente quanti sono gli Ambiti. Le politiche di governance previste nel 1° Piano Regionale si sono affermate deboli, soprattutto nei livelli territoriali, dove la partecipazione si è dimostrata una finzione, il più delle volte il confronto è stato, tranne in alcuni casi isolati, eluso o ancor peggio scientemente negato (a Bari su 14 Ambiti Territoriali solo due hanno promosso sessioni di concertazione e confronto sui Piani Zonali). Ad un giorno esatto dal Convegno organizzato dalla Regione Puglia alla Fiera del Levante sul Piano Regionale delle Politiche Sociali 2017 – 2020, la Cisl Puglia con le sue categorie della Funzione Pubblica e dei Pensionati, dei Servizi e le Cisl provinciali, alla fine di una riunione preparatoria alla partecipazione del Convegno del 15 settembre, anticipa quanto diranno i propri rappresentanti invitati ad intervenire alla giornata di approfondimento regionale. “Nel documento inviatoci dalla Regione Puglia – osserva la Cisl – non abbiamo trovato gli elementi attesi di innovazione organizzativa e sociale. Nella prima stesura del Piano Regionale delle Politiche Sociali non si trova ancora nulla in direzione del rafforzamento del sistema di governance e di concertazione territoriale. La Cabina di Regia dei responsabili di Piano, ad esempio, – insiste la Cisl – non ha dato i frutti sperati e, senza alcuna possibilità di essere smentiti, non è riuscita a far crescere la cultura della “partecipazione” e non ha aiutato a promuovere le buone pratiche. L’ultima lettera inviata alla Regione da Cgil Cisl Uil territoriali di Bari, Bat e Foggia, lamenta proprio la mancanza di confronto con numerose amministrazioni comunali dei territori a cavallo delle province citate, quando la Regione ha un preciso ruolo di coordinamento di queste attività fondamentali per i cittadini. È paradossale – insiste la Cisl – che da un lato la Regione Puglia insista sulla ‘Casa della Partecipazione’ e dall’altro eluda il confronto”. La Cisl di Puglia, la Cisl Funzione Pubblica, la federazione dei Pensionati Cisl, la Fisascat Cisl e le Cisl di Bari-Bat, di Lecce, di Taranto Brindisi e di Foggia sottolineano che “se la partecipazione deve essere intesa solo come una finzione preferiamo non partecipare ai tavoli e alle Cabine di regia e affidarci alla nostra autonomia di iniziativa”. Anche sul Reddito di Dignità regionale, e sul Reddito d’Inclusione approvato dal Consiglio dei Ministri a fine agosto, la Cisl chiede un confronto vero per andare oltre ogni rischio di autoreferenzialita’, evitando derive propagandistiche. C’è bisogno di discutere di come fare interagire le due misure Rei e RED: “alla Regione Puglia chiediamo di ricercare ulteriori risorse per abbassare le soglie di ammissione alla misura regionale rispetto a quella nazionale, in modo da ampliare la platea dei beneficiari, magari anche verso le famiglie che non hanno figli minori e/o quelle monogenitoriali con figli non minori (impegnati in studi universitari); tutto questo attraverso una lotta agli sprechi e alle diseconomie nelle dinamiche della spesa pubblica regionale e locale che porterebbero ad una diversa e più favorevole rideterminazione dei requisiti di accesso al ReD”. Proprio sulla presentazione delle domande per accedere al ReD e al ruolo dei Centri di Assistenza Fiscale (Caf) la Cisl fa presente che gli sportelli al pubblico hanno da subito lamentato la difficoltà di recepimento delle informazioni da dare ai cittadini sugli esiti istruttori correlati all’istanza presentata. “I Caf Cisl hanno evidenziato la difficoltà di accedere alla sezione ‘Consultazione Esiti’ della piattaforma telematica. I nostri operatori – conclude la Cisl – sono sempre più esposti alle giuste insoddisfazioni dei cittadini pur non avendo alcuna colpa; di fatto per responsabilità della Regione i Caf non sono stati messi in condizione di aiutare ed assistere i cittadini. Sull’argomento stiamo valutando la possibilità di rivedere i termini della convenzione siglata con la Regione Puglia, se gli impegni organizzativi assunti non verranno mantenuti”.

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