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Lombardia. Agroalimentare: lavoratori in piazza il 28 ottobre

Milano, 25 ottobre 2017.   Sabato 28 ottobre, a Bergamo, avrà luogo la manifestazione organizzata dalla Fai Cisl Lombardia nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale per chiedere maggiori tutele e attenzione ai ai bisogni delle donne e degli uomini che lavorano lungo tutta la filiera Agro-Alimentare-Ambientale. Sono circa 150mila i lavoratori  del settore agricolo e dell’industria alimentare in Lombardia che scenderanno in piazza contro il caporalato; per un sistema pensionistico più equo e il riconoscimento dello status di lavoro usurante ai braccianti agricoli, ai lavoratori forestali, della bonifica, della pesca e dell’agroalimentare; per progetti di rilancio della filiera agroalimentare; contro il dissesto idrogeologico. 

“Il mese di ottobre ha visto Bergamo ospitare il G7 dell’Agricoltura – ricorda Massimiliano Albanese, segretario generale della Fai Cisl Lombardia – dove si sono affrontati diversi temi dalla sicurezza alimentare alla gestione dei rischi in agricoltura; dalla necessità di produrre di più con meno e, allo stesso tempo, sprecare meno cibo; fino a confrontarsi sull’importanza della lotta ai cambiamenti climatici, in molti casi responsabili di fenomeni migratori difficilmente controllabili”. “Accanto a queste importanti “tematiche globali” – aggiunge – pensiamo che l’Italia e le sue istituzioni debbano, allo stesso modo, dare priorità e risposte concrete ai tanti problemi del mondo del lavoro agricolo, della filiera agro-alimentare  e del sistema di welfare pubblico”.
La manifestazione a Bergamo si concentrerà tra le 9.30 e le 12.30 davanti alla Prefettura, dove verrà distribuito materiale informativo della campagna di raccolta firme a sostegno della piattaforma sindacale promossa dalla Fai Cisl nazionale, che punta a ottenere risposte concrete per i lavoratori del settore Agro-Alimentare-Ambientale.
“Chiediamo nuove e più sostenibili regole pensionistiche – dice ancora Albanese – attraverso il riconoscimento dello status di lavoro usurante ai braccianti agricoli, ai lavoratori forestali, della bonifica, della pesca e dell’agroalimentare. Riteniamo che serva un patto generazionale che favorisca l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, e allo stesso tempo dia garanzie per una pensione adeguata a chi esce dal mercato del lavoro; chiediamo il rilancio della produttività e meno tasse sul lavoro per realizzare vera coesione sociale e favorire l’aumento dei consumi; rivendichiamo ammortizzatori sociali rafforzati e davvero universali; chiediamo un più incisivo contrasto contro il fenomeno del caporalato e l’approvazione di un piano nazionale straordinario contro il dissesto idrogeologico”. 
 

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