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Puglia. Agroalimentare: “Al via mobilitazione nazionale e raccolta firme”

Bari, 27 ottobre 2017. Al via anche in Puglia la mobilitazione della Fai Cisl a sostegno di un’agenda di riforme su previdenza, occupazione, retribuzioni e contrasto allo sfruttamento nei comparti agroalimentari e ambientali. L’iniziativa della Federazione Agricola Ambientale della Cisl prevede una raccolta firme su tutto il territorio nazionale e, sabato 28 ottobre, una giornata di manifestazioni, presidi e sit-in di fronte alle Prefetture. I lavoratori e delegati pugliesi si sono dati appuntamento, a partire dalle 10:00, davanti le Prefetture di Bari (dove confluiranno anche i lavoratori della Bat), di Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto per sollecitare una riforma che punti ad abbassare l’età pensionabile dei lavoratori agricoli, degli addetti imbarcati della pesca, degli operai alimentaristi, del comparto forestale e della bonifica, riconoscendo loro lo status di lavoro usurante. Nella piattaforma della Fai previsti ammortizzatori sociali rafforzati e davvero universali, pure per le aziende sotto i quindici dipendenti, con il riconoscimento della disoccupazione agricola anche ai lavoratori agricoli a tempo indeterminato e il consolidamento della durata e dell’importo della Naspi. Sul piano fiscale la Fai Cisl chiede una rimodulazione del carico a favore dei redditi medi e popolari, con un abbattimento Irpef che renda più pesanti i salari e contribuisca a rilanciare i consumi. Si rivendica inoltre l’inasprimento delle sanzioni contro l’evasione con una redistribuzione delle risorse ricavate a sostegno delle fasce deboli del lavoro. Sotto il profilo contrattuale, la Fai Cisl invoca inoltre l’innalzamento delle retribuzioni per i contratti agricoli di prestazione occasionale al livello della media dei contratti provinciali e la piena attuazione della Legge 199 contro il caporalato, con maggiori affidamenti bilaterali per il buon governo del mercato del lavoro agricolo. Centrale, nei comparti ambientali, la realizzazione di un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico e di una legge per rilanciare il patrimonio forestale e ambientale italiano che individui anche una solida controparte pubblica per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori forestali, atteso ormai da cinque lunghi anni.

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