Emilia Romagna. Anche a Modena la protesta nazionale dei lavoratori degli Ispettorati del Lavoro

27 ottobre 2017.  «Per quanto riguarda la produttività 2016, non è ancora dato sapere il destino di queste somme nonostante siano stati rispettati i tempi per la loro certificazione  Il mancato utilizzo di queste somme produrrà ripercussioni anche per le progressioni economiche dei lavoratori. Non basta il blocco dei contratti del pubblico impiego, in vigore da quasi nove anni”. Così  Vincenzo Santoro (Fp Cgil Modena), Elena Belli (Cisl Fp Emilia Centrale) e Francesca Arena (Uil Pa Modena e Reggio Emilia) in merito alla mancata retribuzione della produttività relativa al 2016, per i lavoratori degli uffici dell’Ispettorato nazionale del lavoro .e alla prospettata probabile restituzione degli emolumenti percepiti nel 2015, benché certificati dal Ministero Economia e Finanze e validati dalla Corte dei Conti. Per tali motivi si è svolta ieri la protesta dei lavoratori degli Ispettorati del Lavoro su tutto il territorio nazionale.
 
Per i 54 lavoratori dell’Ispettorato del Lavoro di Modena si profilano ulteriori danni economici, visto che per i lavoratori del Ministero del lavoro a livello nazionale è stato applicato un ulteriore taglio alle risorse già stanziate per la produttività, per un importo pari a circa 7 milioni di euro. Siamo inoltre di fronte all’assenza di volontà del Ministero di stabilire una modalità organizzativa del servizio ispettivo adeguata all’importanza del ruolo, ma soprattutto al rischio degli ispettori preposti alla lotta al lavoro nero, che svolgono la loro attività utilizzando mezzi di trasporto personali anticipandone le spese e si avvalgono di banche dati non aggiornate». 
 
A ciò si aggiunge il fatto che a Modena, su un organico di 54 unità, una parte di ispettori è distolta dalle mansioni proprie per svolgere lavoro amministrativo a causa del blocco delle assunzioni. Tutto ciò nell’assoluta e consapevole latitanza organizzativa del Ministero del lavoro. Un esempio per tutti è dato dal fatto che a distanza di oltre un anno dall’istituzione del nuovo soggetto giuridico – l’Ispettorato nazionale del Lavoro – che dovrebbe assemblare i vari soggetti preposti al controllo sulle irregolarità del mondo del lavoro (Inps, Inail), non è ancora stata strutturata l’organizzazione sia a livello centrale che livello periferico, e soprattutto la dotazione organica necessaria. 
 
A Modena c’è anche l’annoso problema della sede di servizio, visto che quella attuale (in piazza Cittadella) non è adeguata soprattutto al servizio da rendere al pubblico e sottodimensionata rispetto al personale presente. «Che dire, poi, della carente tutela che dovrebbe essere prevista per lo svolgimento dell’attività ispettiva che molto spesso viene esercitata di notte e nei giorni festivi? Per questi motivi ieri – spiegano i sindacati – i lavoratori degli ispettorati del lavoro di tutta Italia si sono uniti in una giornata di protesta che è culminata in un presidio presso il Ministero dell’Economia e Finanze a Roma, mentre in tutte le sedi periferiche come a Modena si sono riuniti in assemblea, al termine della quale è stato redatto un documento di protesta che – concludono Vincenzo Santoro (Fp Cgil Modena), Elena Belli ( Cisl Fp Emilia Centrale) e Francesca Arena (Uil Pa Modena e Reggio Emilia) – sarà inviato al prefetto e alle varie forze politiche della città». 
 

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