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Basilicata. A Potenza l’Assemblea unitaria di Filca, Fillea, Feneal per discutere della piattaforma per il rinnovo del contratto

Potenza, 11 novembre 2017 – Nonostante la proclamazione dello sciopero nazionale per il prossimo 18 dicembre e una piattaforma di proposte considerata dai sindacati responsabile, dalle controparti datoriali ancora nessun segnale di apertura per la ripresa del tavolo negoziale. Per questo i sindacati lanciano un’altra giornata di mobilitazione straordinaria per il 20 novembre con volantinaggi, conferenze stampa e presidi in preparazione dello sciopero nazionale.

Della piattaforma di Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil per il rinnovo del contratto nazionale del settore edile, scaduto da oltre un anno si è discusso oggi a Potenza nel corso dell’Assemblea unitaria, molto partecipata, cui è intervenuto,  oltre ai leader regionali delle tre sigle di categoria Michele La Torre (Filca), Enzo Iacovino (Fillea) e Cosimo Damiano Paolicelli (Feneal), anche il segretario nazionale della Filca Stefano Macale. Al centro del dibattito appunto alcune delle proposte contenute nella piattaforma, tra le quali aumenti salariali in linea con quelli di altre categorie, riforma e messa in sicurezza degli enti bilaterali, pensionamento anticipato per chi svolge lavori gravosi. 

Intervistato a margine dell’assemblea, Macale ha rivendicato il senso di responsabilità dimostrato dai sindacati in questa difficile trattativa: “Secondo noi è una piattaforma responsabile che tiene conto della crisi del settore che dura da più di dieci anni. Penso che aver fatto una piattaforma che guarda a tutte le associazioni e non una piattaforma per ogni associazione – ha aggiunto – sia la dimostrazione della responsabilità delle organizzazioni sindacali in questo momento difficile”. Parlando di come rilanciare l’occupazione e gli investimenti nel settore delle costruzioni, il segretario della Filca ha detto che “il problema ormai non è quello delle risorse ma di come spendere i soldi che già ci sono, basti pensare che per il recupero del dissesto idrogeologico ci sono circa 7 miliardi a disposizione, ma ne sono stati spesi solo 140 milioni in tutta Italia. Questo la dice lunga – ha concluso Macale – sulla capacità di spesa delle amministrazioni regionali e locali”. 

 

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