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Campania. Welfare, la Cisl chiede a Regione una cabina di regia per le politiche sociali

Pubblicato il 21 Nov, 2017

21 Novembre 2017 – A conclusione del seminario sul reddito di inclusione sociale, il nuovo strumento di lotta alla povertà che diventerà operativo dal 1° gennaio 2018, la Cisl Campania ha chiesto  alla  Regione l’isituzione di una cabina di regia per progettare un sistema di monitoraggio e valutazione delle politiche sociali, con particolare riferimento alla offerta di servizi e di interventi sociali generati, a partire dal Piano di Zona, ma che si estende anche alle singole iniziative dei Comuni.

Una misura che per la Cisl, rischia di diventare l’ennesima riforma incompleta (come il caso della Sia, sostegno per l’inclusione attiva) se non si sostiene la sua attuazione a livello locale dato che saranno Comuni, Regioni, reti sociali a trasformare un sostegno economico da tampone per il bisogno a elemento chiave per uscire dalla povertà.
“Non è più possibile scindere il tema dello sviluppo e del rilancio dell’ economia con quello della tenuta del tessuto sociale e della capacità di inclusione – sostiene Doriana Buonavita, segretario generale della Cisl Campania- Per il sindacato la priorità è quella di creare più lavoro, ma anche risorse e strutture per intervenire su chi è in stato di grave povertà. Non si può tollerare ulteriormente l’assordante assenza di dibattito, urge ripensare un nuovo tipo di welfare proprio a partire dalle persone, dalle loro capacità e potenzialità”.
Per la Cisl in Campania manca un coordinamento tra tutti i livelli, un sistema di monitoraggio in grado di individuare e risolvere le difficoltà riguardo agli ambiti territoriali, ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro, alla stessa Inps , alla Regione che dovrebbe garantire la governance del sistema e quindi garantire l’integrazione tra queste misure e gli interventi sociali e di attivazione delle politiche attive del lavoro. “Il Rei sarà credibile solo se i territori saranno in grado di costruire percorsi di integrazione personalizzati e duraturi – ha proseguito Melicia Comberiati, coordinatrice Cisl del protocollo sul welfare e segretaria Cisl Napoli – altrimenti sarà solo un’altra norma in più. Bisogna determinare un clima di dialogo e confronto per far comprendere al Governo, alle rappresentanze delle Regioni ed Autonomie Locali ed alle forze politiche che per realizzare un nuovo modello di welfare dell’inclusione sociale non basta la sola produzione normativa, ma serve un impegno ed uno spirito straordinario e di visione strategica in quanto si tratta di avviare una vera e propria fase di costituente sociale”. Il seminario ha visto la partecipazione degli Ambiti territoriali, di Lorenzo Lusignoli del Dipartimento Cisl Solidarietà e Tutele Sociali, e da Liliana Leone (Direttore CEVAS Consulenza e Valutazione nel Sociale) responsabile scientifica della ricerca per il monitoraggio e la valutazione della misura Sostegno per l’Inclusione Attiva.

 

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