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Sardegna. Ancora aperta la vertenza dei lavoratori della ex Ati Ifras. Su 525, soltanto 5 hanno visto risolto il loro problema

11 dicembre 2017 – Ancora lontana dall’essere conclusa la vertenza dei lavoratori della ex Ati Ifras dislocati negli 89 comuni sardi ricadenti dentro il Parco Geominerario. Dei 525 lavoratori solo 5, nel comune di Sassari, hanno visto risolversi il loro personale problema, ma i restanti 520  attendono di avere la certezza che amministrazioni locali ed enti vari programmino – col coordinamento della Regione – progetti territoriali e regionali per il reimpiego di operai e tecnici precedentemente impegnati nel Parco Geo minerario. 

“La vicenda ex Ati-Ifras riguarda una vertenza lavorativa a macchia di leopardo”-  spiegano il Segretario regionale Cisl Francesco Piras ed il Segretario generale Fisascat, Giuseppe Atzori ricordande che i lavoratori sono dislocati negli 89 comuni sardi ricadenti dentro il Parco Geominerario e che ogni comune e ogni territorio è autorizzato a ricercare vie autonome – sempre garantite dalla Regione – per il reimpiego dei lavorati ex Ati-Ifras. A Sassari si è risolto un problema, e i lavoratori sono scesi dalla cupola del duomo, perché è stato avviato il percorso per il rientro al lavoro. Ne restano ancora aperti molti altri in diverse zone dell’isola. Certo la strada è ormai tracciata ed è questione di tempo, ma sono ancora tanti gli aspetti che devono essere esaminati e risolti. Per questo motivo il presidio di viale Trento, avviato da oltre 83 giorni, resta in atto: serve a segnalare il disagio dei lavoratori ex Ati Ifras di tutta la Sardegna e a sollecitare l’attuazione degli accordi complessivamente e non in un singolo territorio. Rispettiamo la decisione dei colleghi di Sassari, ma il presidio in Viale Trento a Cagliari continuerà fino a quando non saranno date risposte a tutti i 525 lavoratori, disoccupati da ormai 12 mesi e in attesa di risposte che sarebbero dovute arrivare fin dallo scorso mese di marzo. La Fisascat-Cisl e la Cisl della Sardegna, insieme con i lavoratori impegnati nel presidio, attendono il prossimo incontro del 20 dicembre con la Giunta regionale per esprimere una valutazione compiuta rispetto alla prosecuzione della vertenza”.

 

 

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